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sabato 19 ottobre 2013

Max Manfredi a Milano con Dremong: un fuoriclasse in azione

Abbiamo già parlato di Max Manfredi su questo blog. Anzi, ha parlato lui in persona, di se stesso e di mille altri argomenti, in questa bella intervista che mi ha concesso a giugno di quest'anno. Ieri sera ha suonato qui, a Milano. L'auditorium di Radio Popolare ha ospitato Max e il suo Quintetto Dremong, il gruppo di musicisti con cui sta lavorando al nuovo disco - che s'intitolerà appunto Dremong, dal nome dell'orso tibetano scelto come animale-totem del progetto. Il concerto è stato trasmesso in diretta in radio; ma naturalmente io non mi sono accontentato di ascoltarmelo da casa, e con Alice sono andato all'auditorium, per vedere e salutare Max dal vivo.

chitarra papier mache zontini
La chitarra in legno e cartapesta
costruita dal liutaio Zontini
aspetta Max sul palco


Chi ha sentito Max solo nei suoi dischi sa già quanto sia bravo a far canzoni; ma non sa quanto sia bravo a far spettacolo. Max Manfredi sa tenere il palco come pochi altri, scherza col pubblico, sorprende con giochi di parole e smorfie buffe. È un grande intrattenitore, possiede il mestiere e il piglio istrionico del protagonista. E il gruppo che lo accompagna è altrettanto pregevole: oltre ai fedeli chitarristi Matteo Nahum e Fabrizio Ugas, la nuova formazione vede sul palco con Max Elisa Montaldo, tastierista e polistrumentista, e Daniele Pinceti al basso. L'intesa tra i musicisti è perfetta. Senza lasciare troppo tempo alle chiacchiere, il gruppo ha intrattenuto l'uditorio con un repertorio di pezzi classici di Max Manfredi. Nel secondo tempo del concerto, invece, il repertorio ha virato verso i pezzi nuovi, che finiranno nel prossimo disco. E le canzoni di Max non deludono mai: un fuoriclasse come lui ha sempre qualcosa da dire e sa sempre come farlo. Tra tutte le nuove composizioni, spiccano Il negro, inteso non nel senso razzista del termine ma nel senso di ghost writer, delicata canzone d'amore salmodiata su versi liberi, e anni 70, ballata notturna carica della forza lirica di cui Max Manfredi è capace.

max manfredi elisa montaldo daniele pinceti

Dremong è un disco che ancora non esiste. Parte del lavoro in studio è stata svolta, ma per terminare il progetto Max ha chiesto il nostro aiuto. Seguendo quella che è una sana tendenza del momento, Max ha messo in piedi un progetto di crowdfunding su musicraiser. I suoi fan, ammiratori, estimatori, possono contribuire alla realizzazione del disco preacquistandolo. Un rapporto diretto con la propria committenza, come sottolinea Max. Un'occasione reale per mettersi alla prova davanti al proprio pubblico, e per mettere alla prova il pubblico stesso.
Io ho già fatto la mia parte, aderendo al progetto e versando una quota. Un artista, un intellettuale del calibro di Max Manfredi va supportato. Fa parte di una specie in via d'estinzione, come l'orso Dremong. Teniamocelo stretto, e manteniamo viva la sua musica.

ugas manfredi montaldo pinceti

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