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lunedì 10 giugno 2013

E il Pelo perse il vizio...

Dopo l'intervento di Enrico Fava, anche Francesco Pelosi manda il suo contributo per il blog di Testuggini! Io leggendolo mi sono scompisciato e commosso dall'inizio alla fine.




Io e Francesco Pelosi a Sasso Marconi il 25 aprile 2013



Io e Rocco abbiamo molte cose in comune: siamo nati entrambi a Parma e entrambi abbiamo una madre che si chiama Annamaria (anche se non è la stessa persona). Poi Rocco comunque ha lasciato queste strade come io non ho fatto.
Rocco suona benissimo la chitarra (e dà pure lezioni), il bouzouki, l’oud, il mandolino e se ne ha voglia il violino. Sa anche suonare il basso e la concertina e alcune altre cosette. Io so a malapena accompagnarmi con la chitarra. Però entrambi scriviamo canzoni e cantiamo e soprattutto abbiamo una spiccata attrazione per i seni grossi e per le battute volgari e scorrette. In particolare ci piaceva un casino farle su una nostra amica morosa di un nostro amico. Per quanto riguarda i seni grossi invece, ultimamente sia io che lui ci siamo dati una calmata.
Rocco ha un bungalow a Berceto e io no, però sono stato molte volte ospite lì. Una volta gli ho fatto sentire le mie canzoni e lui le sue a me, un’altra volta siamo scivolati su una lastra di ghiaccio piantandoci una culata pazzesca e un’altra volta ancora insieme ad Attilio Poletti abbiamo fatto litri e litri di vin brulè. Un tempo io bevevo molto e a volte anche Rocco, ora lui beve coche-cole e io tisane. Entrambi ora abbiamo più anni di un tempo.
Una volta ho visto Rocco andare a ordinare due Pernod al bancone di un bar e un secondo dopo l’ho visto avvinghiato a una tipa che limonavano selvaggiamente (poi scopersi che sarebbe diventata la sua ragazza). Io e Rocco insieme ad Attilio Poletti e Lorenzo Guerci avevano un gruppo di cantautori chiamati Ottomani per la frenesia con la quale conducevamo i nostri pomeriggi sul divano e poi io e lui abbiamo avuto un altro gruppo chiamato il Canzoniere delle Stagioni con un tipo stranissimo di nome Alessandro Stocchi. Quello è stato il nostro periodo di maggior successo: tutti i comunisti di Parma ci volevano a suonare e ci pagavano pure. Abbiamo passato così un paio di anni, poi abbiamo inciso un cd ma non suonavamo più e così ce li ho ancora tutti in cantina (i cd).
C’è stato poi un momento nel quale ho avuto una crisi mistica e sono andato in montagna dal nostro amico Andrea Peracchi e con Rocco ci siamo un po’ persi di vista, anche se venendo in montagna una volta, Rocco ha avuto l’occasione di scrivere
Il cane e la serpe che troverete in Testuggini. Tra l’altro parlando di Testuggini penso che mai titolo fu più appropriato per un disco di Rocco perché lui è testone da morire, a volte quasi peggio di me. Infatti un’altra cosa che abbiamo in comune è che siamo due teste di cazzo patentate, spesso, come i pompieri, la sbattiamo contro il muro per vedere chi vince.
Un’altra cosa che abbiamo in comune è che ci piace molto la sua canzone sulle Poiane che troverete sempre in testuggini e una cosa che vorrei avessimo in comune è il cantare la canzone che, ripeto, è bellissima. Ha due grandi pregi (la canzone), io credo: il primo è che esprime sentimenti profondi di Rocco in una maniera diversa dal solito, più vicina a chi ascolta, e il secondo è che il ritornello dice una grande verità su se stesso (Rocco): non voglio guardarmi dentro, ve lo dico, lo so, quindi positivisti, terapeuti a tutti i costi, non rompetemi le palle. Preferisco restare al tuo fianco e sapere che ci sei (Alice). Ecco, un’altra cosa in comune è che nelle canzoni ci piace dire le cose come stanno. A volte lui lo fa usando parole che non si capiscono tipo “Giuseppe”, “cataletto”, “crasi” o “Francesco Pelosi” però questo non vuol dire che non lo faccia bene, anzi. Tra l’altro, da quel poco che ho sentito, ho l’impressione che questo Testuggini sarà bellissimo anche se giunge in un’ora buia e triste come questa che vede la chiusura del Materia off. L’ho scoperto ieri e ci sono rimasto malissimo. Tra l’altro io e Rocco ci siamo conosciuti lì e penso di esprimere il parere di entrambi dicendo che suonare al Materia off era sempre molto bello e stimolante (la gente ascoltava!!!).
Concludo quindi questo mio apprezzamento su Rocco e sulla nostra amicizia dicendogli che mi piacerebbe molto risentire dal vivo Delendae e Maramaldo, se per favore il 28 giugno a Torrechiara me le fa.
Mica ti ho chiesto Io vagabondo o Tanti auguri a te, dai!

Francesco Pelosi

P.S. una volta a una festa di compleanno di un ricco cinquantenne ho veramente visto Rocco suonare Tanti auguri a te. Ci pagavano ma io lo lasciai luridamente solo in questa performance con la scusa che non avevo voce.




rocco rosignoli francesco pelosi soragna sofringe incontro
Correva l'anno 2009... invecchiando siamo migliorati!



Come sapete, in Testuggini ho inciso un brano di Francesco, Ode alla giovinezza, che abbiamo cantato a due voci. Lui ha da poco pubblicato un CD con gli Emily, I cantari della guerra silenziosa, di cui in internet si trovano poche tracce. Ma potete chiedere di più direttamente a lui: dopo aver vissuto tanti anni nella convinzione che iscrivendosi a facebook la CIA l'avrebbe perseguitato (come Hemingway), il Pelo si è iscritto al social network la settimana scorsa (c'è speranza). Chiedetegli l'amicizia!

giovedì 6 giugno 2013

Cantando con Francesco Pelosi...

Cari amici di Testuggini, vi ho già raccontato del primo ospite del disco: Enrico Fava. Oggi invece vi voglio raccontare dell'altro ospite, Francesco Pelosi.




Francesco Pelosi incide Ode alla giovinezza nel mio home studio di Parma



In Testuggini ci sarà un brano di sua composizione, Ode alla giovinezza. Il pezzo è una conversazione tra i poeti Byron e Shelley, sorpresi da una tempesta nelle acque del porto di Genova. Ho cercato di rendere l'atmosfera mediterranea dell'ambientazione usando gli strumenti etnici che so suonare: bouzouki, oud, mandolino, perfino un violino plettrato. Il pezzo è cantato a due voci, come tante volte lo abbiamo interpretato dal vivo da quando abbiamo iniziato a esibirci insieme (guadagnandoci l'appellativo de "I Simon & Garfunkel del bouzouki"), come testimonia questo filmato dal suono abominevole:





Il filmato risale all'estate del 2009. In occasione del Parma Poesia Festival, Repubblica Parma aveva voluto immortalare alcune "pillole di poesia" tratte da uno spettacolo con cui giravamo all'epoca.
Io e Francesco ci siamo incontrati all'inizio del lontano 2008, in un locale di Parma che allora aveva appena aperto, il MateriaOFF. Il Pelo mi diede il suo demo appena registrato. Quando ci incontrammo di nuovo ne parlammo a lungo. Gli dissi un sacco di cose sul suo demo, che mi era piaciuto sì e no. Lui mi odiò e mi offrì da bere. "Almeno non hai fatto come gli altri, che mi han detto che era carino". Fu così che iniziò la nostra amicizia.
Abbiamo collaborato un milione di volte, prima dal vivo con il nostro comune amico Andrea Peracchi (il terzo misterioso individuo nel filmato qui sopra) - un poeta che aveva condiviso con me il progetto de La causa persa - e poi indagando l'universo del canto popolare con il progetto Il Canzoniere delle Stagioni. Rivisitammo un fottìo di canti dal repertorio dei Dischi del Sole, e non solo. Li riarrangiammo per due voci e fisarmonica, con l'aiuto di Alessandro Stocchi degli Emily (che tra l'altro col Pelo ci lavora ancora).




Live alla Latteria 65, Parma

Con quel trio suonammo quasi ininterrottamente per mesi, tra il 2009 e il 2010. Nel 2011, volendo lasciare una testimonianza di quell'esperienza, registrammo un CD del progetto.





Il Pelo è un grande scrittore di canzoni, e un interprete travolgente, soprattutto dal vivo. Ma per me è prima di tutto un amico, con cui ho condiviso tanta strada. Una strada ricca di soddisfazioni, di cambiamenti, anche di dolori condivisi. Tutto questo ha creato un'unione forte tra me e lui, nonostante le tante differenze tra un mistico trascendentale come lui e un ateo razionalista come me. È per questo che, dopo tutto questo tempo, sono felicissimo di averlo ancora accanto nella nuova avventura di Testuggini.