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domenica 4 agosto 2013

Tra i libri e le leggende il Summertour si fa appenninico

L'estate è ormai in fase inoltrata, siamo ai primi di agosto e l'Italia sta per chiudere. Tutta Italia, tranne le Testuggini: eterne e instancabili, le bestie centenarie continuano imperterrite il loro Summertour!
Giovedì primo agosto si è svolto un bell'incontro in Biblioteca Civica. Doppia presentazione di dischi, prima Attilio Poletti degli EUA ha parlato del suo Tanto valeva viver come bruti facendo ascoltare qualche brano dal CD. Dopodiché sono salito sul palco io e, dopo avere parlato di Testuggini, ho imbracciato la chitarra e fatto sentire al pubblico alcuni dei brani presenti nel CD.
A intervistare sia me che Attilio è stato il collega cantautore Alberto Padovani. Alberto lavora alla Tana dell'Orso, spazio multimediale per adolescenti all'interno della Biblioteca Civica, ed era stato lui a organizzare l'incontro. La serata è riuscita molto bene e ha dato nuova linfa al Padovani; anche perché di lì a due giorni avrebbe chiuso per ferie, come tutta Italia del resto.

alberto padovani testuggini e bruti
Un Alberto Padovani dall'aria già vacanziera

Attilio Poletti tra il pubblico
Attilio Poletti si aggira tra il pubblico prima dell'esibizione


All'ultimo minuto è arrivata anche una data appenninica, di cui sono molto contento, perché l'Appennino è il mio paradiso. Il 9 di agosto accompagnerò una cena alla Baita di Chiastre di Ravarano (PR).

baita
la baita di Chiastre di Ravarano



La serata sarà una degustazione di prodotti tipici, accompagnati da un sidro di fresca produzione. Se volete passare una serata al fresco, in compagnia di buona musica, mangiando del buon cibo e bevendo dell'ottimo sidro, non dovete far altro che prenotare al 338 30 08 505 oppure al 349 41 20 109.
Chiastre è un piccolo centro abitato sul lato est della Val Baganza, sorto lungo la catena dei Salti del Diavolo. Questa cresta di rocce che come una sciabolata attraversa la valle ha colpito la mia fantasia fin da bambino. Già il suo nome è evocativo ed enigmatico, al punto che in Uomini e bestie avrei voluto inserire una canzone dedicata al Diavolo ambientata su queste rocce. Ne scrissi una parte, ma non riuscii a finirla, e abbandonai il progetto. Ma non mi abbandonò la fascinazione per queste rocce.


Intermezzo: la leggenda dei salti del diavolo

Si narra che sui monti della Val Baganza vivesse un pio eremita, che aveva rifiutato le lusinghe della vita mondana per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione. Una notte l'eremita ricevette la visita di un cavaliere misterioso. Questi tentò di convincerlo a tornare alla sua casa; prima gli disse che suo padre stava male. "Ma mio padre è morto quando io ero piccolo", rispose l'eremita. Allora gli disse che era suo fratello a essere in fin di vita. "Ma io non ho fratelli", rispose l'eremita. Il cavaliere tentò ancora di ingannarlo, dicendogli che un suo lontano zio gli aveva lasciato in eredità un feudo. "Non voglio eredità, tutto ciò che mi serve ora è qui, su questi monti", rispose l'eremita. Il cavaliere s'infuriò, e prese a strapparsi l'armatura di dosso. La pelle rossa e i peli irsuti sotto la corazza spaventarono l'eremita. E quando il cavaliere tolse l'elmo, grande fu il terrore: sotto le sue vesti si celava il Diavolo in persona. L'eremita si rifugiò in un angolo della sua povera casa, piangendo e pregando Dio che lo salvasse. E mentre il Diavolo, urlando e ruggendo come un anilmale infuriato, prendeva a calci le mura coi suoi zoccoli, una luce potente illuminò l'intera valle. In pochi istanti fu il silenzio. L'eremita si alzò, e si fece sulla porta della sua casa: il Diavolo non c'era più, la notte era quieta. Esausto, cadde addormentato, rendendo grazie. Al suo risveglio, si accorse che, durante la sua fuga, il Diavolo aveva lasciato delle tracce: la fessura tra i suoi zoccoli aveva fatto scaturire dal terreno delle rocce enormi e aguzze. Questa è, secondo la tradizione popolare, l'origine dei Salti del Diavolo.

salti del diavolo chiastre


E così il tour estivo continua. Lunedì lascerò Milano e mi ritirerò sugli appennini, ma non prima di aver fatto tappa a Parma per un concerto in Piazzale della Pace, martedì 6 agosto sera, in coppia con l'amico Diego Baruffini.

Rocco rosignoli e diego baruffini


Gli aggiornamenti del blog si faranno con ogni probabilità meno frequenti, ma non cesseranno. E siccome l'Italia sta per chiudere, suppongo che stiate per chiudere anche voi; dunque buone ferie, amici, siate sereni! A presto.

lunedì 29 luglio 2013

Summertour, esordio sudato ed entusiasta

È stato un inizio entusiasmante quello del nostro summertour. Dopo l'anteprima di busking milanese, giovedì 25 ha avuto inizio il tour vero e proprio. È partito da Padova, dagli studi di bluradioveneto, dove giovedì sera Flavio Bilato e Maurizio Calzavara mi hanno intervistato in diretta. In attesa che arrivi il podcast, vi dirò che a Bluradioveneto si respira proprio una buona aria. Me n'ero già accorto dopo i contatti avuti col direttore artistico Alberto Prisco e coi due conduttori. Le tante ore di auto al caldo per arrivare da Milano non mi sono pesate affatto: il discorso è filato liscio per un'ora e mezza, tra gli interventi dei miei ospiti, qualche battuta e tante canzoni. Abbiamo avuto anche l'occasione di parlare del grande Jacques Brel, che Flavio e Maurizio conoscono bene. Un lapsus mi ha fatto dire che Brel è sepolto a pochi metri da Monet; in realtà è sepolto a pochi metri da Gauguin... al liceo il mio prof di arte si dava sempre malato. L'errore non è sfuggito ad Alice che mi ha mandato un messaggio all'istante per avvisarmi. Purtroppo il cell era in carica in un altro studiolo...

flavio bilato maurizio calzavara testuggini bluradioveneto
Flavio Bilato e Maurizio Calzavara


Il ritorno è stato lungo ma senza intoppi. Anziché a Milano, sono andato a Parma. L'indomani mi attendeva una giornata infuocata. Anche come temperatura. Al cinema Edison ho presentato il mio Testuggini nella galleria delle colonne; prima di me inaugurava la sua mostra Carlo Alberto Rastelli, un artista da tenere d'occhio. Sarà che, come certi stupidi uccelli, sono attratto dalle cose colorate, ma ho trovato le sue opere molto d'impatto, sospese tra un pop ostentato e una capacità tecnica notevole.
Il concerto è iniziato all'ora dell'aperitivo, senza spargimenti di sangue o di detersivo, ma con un immenso spargimento di sudore. La galleria delle colonne ha raggiunto una temperatura di circa sessanta gradi; la temperatura e l'umidità padana in quella stanza mi hanno ricordato di quando giravo per bagni turchi nella vana speranza di liberarmi dalla sinusite... comunque sono stato onorato della presenza di alcuni spettatori entusiasti che hanno resistito a oltranza nonostante il caldo infernale e l'orrenda visione di un barbuto capelluto che grondava sudore sui suoi preziosi strumenti artigianali. Si vede che le canzoni piacevano proprio! Grazie, ragazzi e ragazze.

rocco rosignoli testuggini palco cinema edison
Il palco dell'Edison pronto ad accogliermi



Ho accorciato notevolmente la scaletta, perché costringere i presenti nell'ambiente subtropicale era spietato. Finita la presentazione all'Edison, ho salutato tutti quanti e, più sudato che mai, mi sono diretto verso Torrechiara. Al Mulino, laddove ho presentato Testuggini, mi aspettava Gianquinto Vicari per una data estemporanea, fuori dal Testuggini Summertour. Nella prima parte della serata ho presentato le mie canzoni, finalmente nella cornice del Parco della Vigna che il maltempo ci aveva impedito di sfruttare a giugno. Poi, quando i clienti hanno dato a Quinto un attimo di respiro, lui mi ha raggiunto sul palco, dove ha imbracciato la chitarra per cantare le canzoni di De André, che entrambi amiamo tanto. La band di Quinto, le Anime Salve, è da anni una delle più apprezzate cover band del cantautore genovese. E mentre lui cantava, io l'ho assistito come polistrumentista. Ho alternato chitarra, bouzouki, mandolino, concertina.

rocco rosignoli gianquinto vicari testuggini bouzouki de andre creuza de ma


Alla fine abbiamo esulato e ci siamo lanciati in una Wish you were here suonata al mandolino, che a Roger Waters (che mi aveva dato il cambio ed era a Padova a far The Wall) gli saran fischiate le orecchie; ma in fondo dopo 50 anni di rock, se non ti fischiano le orecchie non hai fatto bene il tuo lavoro...

Il prossimo appuntamento è per questo giovedì, il primo agosto: una serata in Biblioteca Civica con la Rigoletto Records. Presenterò Testuggini, e il mio amico Attilio Poletti presenterà Tanto valeva viver come bruti, il nuovo cd dei suoi Eua.

giovedì 25 luglio 2013

In partenza per il summertour: oggi a Padova, domani a Parma

Ed eccoci infine pronti alla partenza: stasera dalle 21 sarò in diretta da BluRadioVeneto, dove Alberto Prisco mi ha invitato per presentare Testuggini. Il programma BluTIme Live sarà condotto da Flavio Bilato e Maurizio Calzavara. Ho già sentito entrambi per telefono e sono persone simpatiche e precise; sono certo che sarà una bella esperienza! Il programma chiuderà alle 22.25, con cinque minuti di anticipo rispetto ai tempi standard, perché dalle 22.30 Jorge Bergoglio parlerà in diretta dal Brasile, e la radio trasmetterà il suo discorso. In tutta la mia vita, non avrei mai pensato di fare da gruppo spalla al Papa!
Anziché tornare a Milano, in nottata farò rotta verso Parma: domani avrò una giornata intensa nella mia città, con ben due concerti. Alle 19 presenterò Testuggini nella Galleria delle Colonne del cinema Edison. Questo storico luogo di aggregazione culturale ultimamente si sta rimboccando le maniche, dando all'arte cittadina la possibilità di esprimersi nei suoi spazi. E così alle 19 accompagnerò l'aperitivo presentando una selezione dei miei brani. Siccome il film che segue (Un'estate da giganti) racconta del passaggio dall'adolescenza all'età adulta, cucirò le canzoni lungo il filo conduttore di questo passaggio; che, per inciso, probabilmente non ho ancora compiuto!


La Galleria delle Colonne già allestita per Testuggini


La mia serata non finirà lì: terminato il concerto, dovrò raccattare rapidamente armi e bagagli e partire alla volta di Torrechiara. Infatti al Mulino, lo stesso posto che ha tenuto a battesimo Testuggini, mi aspetta Quinto, l'oste-cantante, per condurre insieme una serata dedicata a Fabrizio De André. Canterò sicuramente qualche brano da Testuggini, ma il piatto forte della serata sarà la coppia inedita Vicari-Rosignoli, che mi vede nel ruolo di polistrumentista. Avrò infatti con me chitarra, mandolino, bouzouki e concertina, tutto quel che serve per dare ai pezzi di De André quella moltitudine di colori che li contraddistingue.

rocco rosignoli polistrumentista chitarra bouzouki mandolino concertina
I ferri del mestiere



Avevo dato annuncio che nel pomeriggio di oggi mi sarei dato al busking a Padova; non lo farò. Il regolamento comunale di Padova è molto permissivo riguardo alla musica di strada, ma non consente l'uso di amplificazione portatile. Che per voce+chitarra all'aperto è necessaria. Non potendo amplificare nemmeno di un cicinino la mia voce, rischierei di arrivare in radio afono, che non è bello; soprattutto quando a farmi sfigurare seguirà subito il buon Papa Francesco con la sua voce suadente e l'accento latino che piace tanto. Dunque ho deciso di rinunciare al busking padovano; in compenso mi sono dato a quello milanese: martedì pomeriggio, dopo aver prenotato la mia postazione tramite il servizio Strad@perta, dalle 17 alle 20 ho suonato per i passanti davanti al Castello Sforzesco, con l'aiuto di un piccolo ampli a batteria, con cui riesco a dare il giusto sostegno a voce e chitarra! L'ampli è stato un affarone, pagato 17 euro al Mercatino di Baggio. Resa perfetta, durata della batteria di più di due ore... l'acquisto del secolo! Be', insomma, ricomponiamoci; un buon acquisto, dai.

busking milano rocco rosignoli busker cantautore


Non vedo l'ora di rifarlo, magari anche in altre città che non ho ancora visitato...
Avrete presto notizie dei miei movimenti. Vi mando un saluto, e stasera seguite Testuggini su BluRadioveneto!

lunedì 15 luglio 2013

I maestri, capitolo 5: Paul Simon

Molte passioni ti travolgono nell'adolescenza, senza darti preavviso. E senza che tu le comprenda appieno: quando scoprii Simon & Garfunkel, non capivo cosa rendesse Garfunkel tanto importante da figurare allo stesso livello di Paul Simon. Le canzoni le scriveva Simon, e per me la canzone all'epoca era tutto, credevo che un buon songwriting facesse a meno di qualsiasi orpello. Mi sbagliavo e oggi lo so. Il lavoro di armonizzazione delle voci e le capacità di interprete di Art Garfunkel sono uno degli ingredienti che hanno reso Simon & Garfunkel una pietra miliare della musica d'autore. E in più sentite come canta bene Garfunkel da solo.



April come she will è stata una canzone che mi ha folgorato, al pari di poche altre. La prima volta che sentii questo pezzo fu nel film Il laureato; lo registrai, una notte, solo perché sapevo che conteneva canzoni del duo, che conoscevo ancora così poco... da allora avrò visto quel film un centinaio di volte. Lo reputo il film perfetto (dite quel che volete che non cambio idea nemmeno di fronte all'evidenza) e penso che potrei mettermi qui e scrivere tutto il film, scena per scena, dall'inizio alla fine. Come fece Tanguy Viel nel romanzo Cinema. Noiosissimo. Quindi eviterò. Ma sappiate che sono a quei livelli. Sappiatelo.
Poi tutti conosciamo la storia: i due ragazzi han litigato, e ognuno per la sua strada. Simon è rimasto un big perché ha fatto gli album etnici e Garfunkel ha girato il mondo a piedi e infatti è rimasto magrissimo. Però ogni tanto cantano ancora insieme, e tutti e due sostengono che sia perché ci provano gusto. Io personalmente apprezzo molto la produzione solista di Paul Simon; che a me pare che di etnico abbia ben poco, a parte qualche percussione, qualche suggestione. Il songwriting rimane quello, americanissimo, di Paul Simon. Che ha una cosa molto bella: se sei uno schitarratore da spiaggia e ti piace Paul Simon, ti costringe a fare un salto di qualità; perché Simon maneggia la musica non come un letterato che brandisce una chitarra, ma come un musicista fatto e finito. E ha sempre scritto anche dei gran bei testi. Mannaggia a lui. Ma adesso ascoltiamoci questo capolavoro.



Due anni fa (quasi precisi) Paul Simon è venuto a Milano all'Arena Civica che pioveva di brutto. Quando è venuto sul palco ha fatto tornare il sole (erano le nove di sera, ma era metà luglio). Era in tour col disco nuovo. Avrà suonato diciotto chitarre diverse, e poi a un certo punto è venuto fuori con un cappellino di quelli che compri in autogrill a nove euro e novanta, e pareva molto felice del suo cappellino. Anche tutto il pubblico era molto, molto felice, però del suo concerto. Del cappellino boh, era medio. Alla fine è rimasto sul palco da solo e ha fatto The sound of silence voce e chitarra. Il pubblico è saltato tutto in piedi ad ascoltarlo e applaudirlo. Tranne nonno Simpson e i suoi coinquilini del retirement castle che in dieci contro mille urlavano "Seduti!" rovinando l'esibizione di Paul. Come testimonia questo filmato realizzato dal sottoscritto in quell'occasione.


Nel filmato Paul Simon è lontano e lo si vede molto piccolo. Ma lui effettivamente è molto piccolo, tanto che Dylan, che stupisce tutti per la sua bassezza (di statura) sembra uno spilungone al fianco suo.




Una volta a Camden Town trovai un bootleg di un minitour di Dylan & Simon, che avevano fatto insieme nel 1999. Avevo diciassette anni e non capivo un sacco di cose, per esempio che quel disco dovevo prenderlo. Non lo presi (perché a Camden tutto costa un cifro) e ne soffrii a lungo. Ma due-tre anni dopo era già l'epoca di Audiogalaxy, e lo scaricai tutto da lì (o da WinMX, chi si ricorda più). Un capolavoro. Due giganti (?!?) fianco a fianco, che si accrescono a vicenda. E intanto Garfunkel rosicava, che lui i duetti nel '99 se li faceva con Baglioni.

baglioni garfunkel
Non è un fotomontaggio: la prova

Che con tutto il rispetto per Baglioni*, duettare con lui o essere co-protagonista con Bob Dylan son due cose diverse. Quindi alla fin fine torno dell'idea che avevo a 15 anni: a che ti serve Art Garfunkel se hai la fortuna di essere Paul Simon? Ti si piglia mezza paga e ti fa pure sembrar più basso!
Ovviamente scherzo. Garfunkel è un ottimo cantante, che purtroppo dopo il divorzio da Paul non ha trovato autori all'altezza dell'ex collega, che valorizzassero le sue doti e il suo percorso. Ed è anche stato autore di un brano-simbolo del duo, quel Bridge over troubled water che oggi Simon esegue anche da solo.
Ma mi sono dilungato più del solito. Quindi chiudo il post e vi mando un saluto. A presto con nuovi maestri! Ce n'è ancora, ce n'è eccome...





*Che fa dichiaratemente del pop; ma almeno lo fa bene, cazzo! A suonare se la cava, sa cantare e sa far spettacolo.

sabato 29 giugno 2013

Cronaca di una presentazione

La tensione era tanta ieri sera. La presentazione di Testuggini, un evento pianificato con largo anticipo, promosso in tutti i modi possibili, attesissimo, stava per diventare realtà. Purtroppo un tempo incerto ci ha impedito di svolgere la serata nel Parco Vigna del Mulino, ma l'interno del locale è una location suggestiva, calda e molto adatta alla musica “d'autore”.


Marina Fava Attilio Poletti Enrico Fava Testuggini
Marina Fava, Attilio Poletti ed Enrico Fava


La serata è iniziata attorno a un tavolo, con tutti i miei ospiti e tanti altri amici. Abbiamo riso, scherzato, ci siamo divertiti stemperando l'inevitabile tensione. Gianquinto Vicari, l'oste del Mulino, ci ha trattati bene, servendoci ottimi tortelli e innaffiandoli con del buon vino rosso.
Il locale si riempiva sempre più. Verso le dieci, con un quarto d'ora accademico abbondante, abbiamo dato inizio alle danze. L'amica Marina Fava, frizzante e preparatissima, mi ha fatto una breve, bellissima intervista sul CD e sulla mia storia musicale.

Marina Fava Rocco Rosignoli
L'intervista pre-concerto di Marina Fava



Poi è iniziato il concerto vero e proprio. Ho voluto impostare la scaletta su una specie di viaggio nel tempo, dalle mie origini come cantautore fino a oggi. Per questo ho voluto sul palco alcuni degli amici che mi hanno accompagnato nella mia avventura musicale.
Il primo ad accompagnarmi è stato Enrico Fava, valente pianista e caro amico, che mi ha aiutato nelle incisioni di Testuggini incidendo il piano per Ultimo valzer per F.D.
Io ed Enrico suoniamo insieme da poco, ma ci divertiamo molto. Abbiamo un bel rapporto di amicizia, e sul palco la nostra intesa ne è avvantaggiata. Inoltre, in assenza della titolare, Enri ha portato una bellissima lampada a testuggine di riserva!

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Dopo qualche brano in solitaria, è salito sul palco con me Attilio Poletti, con cui fondai I Preadamiti, il primo gruppo con cui proponemmo le nostre canzoni.

rocco rosignoli attilio poletti
Io e Attilio eseguiamo la sua Cattivo stato



Dopo Attilio, è stata la volta di Francesco Pelosi, con cui il numero di ore condivise sul palco raggiunge cifre lentigginose. Abbiamo eseguito a due voci la sua Ode alla giovinezza, che mi ha prestato per l'album "Testuggini". E poi, dal grande repertorio del canto popolare, abbiamo eseguito, a due voci più concertina, il canto Maremma.


rocco rosignoli francesco pelosi concertina canzoniere delle stagioni

L'uditorio è rimasto in silenzio lungo tutto questo viaggio musicale. Affascinati, rapiti, gli spettatori guardavano me e i miei compari in un silenzio rotto solo dagli applausi. Io ero sinceramente emozionato. All'inizio teso, poi sempre meno, e sempre più felice e soddisfatto.

Rocco Rosignoli presenta Testuggini



Devo ringraziare tutti gli amici che erano presenti: oltre ai miei ospiti, che non ringrazierò mai abbastanza, i ragazzi della Rigoletto Records: Giovanna, Cristian, Diego, Rolando, Alle e Sara - e anche Pierangelo, il nostro "agente all'Avana"; Ribamar e Franca; la mia famiglia, mia madre con tutti i suoi cugini; Quinto che mi ha ospitato, Emilio che ci ha aiutati coi suoni, e Federica che ha scattato parecchie foto (arriveranno). In particolare, devo ringraziare Massimo Bellei, della Compagnia del Vino, che è stato il tramite tra me e Quinto durante l'organizzazione della serata. E non sarò mai abbastnza grtato all'Alicina, che oltre a sopportarmi quotidianamente ieri mi ha pure gestito il banchetto dei CD.
Le Testuggini salutano e vi danno appuntamento a presto. Sicuramente ci sarà qualche altra apparizione estiva, ancora da confermare. E poi si ripartirà a pieno regime con l'autunno. Grazie a tutti per il supporto, il blog rimarrà attivo e impertinente come sempre!

venerdì 7 giugno 2013

L'APPENNINO, la mia piccola terra dell'anima



Il posto dove ho scritto la prima canzone non è un posto qualsiasi. E non potrebbe mai esserlo. È un luogo che per me ha un alone sacro, pieno di storia, di meraviglia. Il posto dove ho scritto la prima canzone è l'Appennino.
Ci sono musicisti ben più illustri di me che hanno legato il loro nome alla cresta appenninica: penso ovviamente a Francesco Guccini, che per me è stato un faro; ma anche a Giovanni Lindo Ferretti, che vive al Cerreto, il paese di mia nonna; e al suo ex collega Massimo Zamboni, che vive a Carpineti. La vicinanza alla montagna è un legame che non si scinde, anche standone lontani. E ora che vivo a Milano, quel legame lo sento ancora più forte.
Il posto dove ho scritto la mia prima canzone è un campeggio. In Val Baganza, a pochi chilometri dal Passo della Cisa, c'è il paese di Berceto. Lì ho trascorso tutte le mie estati, praticamente nessuna esclusa. Fino ai miei 12 anni la mia famiglia affittava una casa al Poggio di Berceto, ai piedi di un fortino ottocentesco che fino a qualche anno fa era nascosto da una splendida pineta. Ho usato una sua foto come copertina nel mio cd Le farmacie di turno.




La copertina di Le farmacie di turno



La scritta “farmacie” appare davvero sulle mura del fortino. Ormai è quasi illeggibile, ma quando d'inverno gela ricompaiono abbastanza netti i suoi contorni. La frase per intero è “vogliamo due farmacie”, in un colore arancione sbiadito. Mi ricordo di quella scritta da sempre, già sbiadita quand'ero bambino. Non credo che riuscirò mai a scoprire chi ne sia stato l'autore, né il perché di una rivendicazione che suona tanto bizzarra.
Oggi il mio posto in Appennino è una casetta di legno, 30 metri quadri. Era il regno assoluto di mio zio Nasario, l'autore del bouzouki e del mandolino. In quel posto ho conosciuto alcuni tra gli amici migliori che ho: Ribamar e Attilio, con cui ho condiviso tante missioni (perlopiù suicide) nel mondo della musica e tentato di “far cultura1 in tanti modi. Riba è un mostro dell'audio engineering e ha curato la postproduzione e il mixaggio di Testuggini, impreziosendolo. Attilio sarà mio ospite alla serata di presentazione, canteremo insieme un suo brano, che eseguimmo innumerevoli volte dieci anni fa, quando militavamo insieme nei Preadamiti.
A Berceto, davanti a qualche birra, trascorsi un lungo e bellissimo pomeriggio di inizio estate con Francesco Pelosi, durante il quale mi fece sentire i suoi Cantari della guerra silenziosa nella loro prima versione, ormai cinque anni fa. Ancora non ci conoscevamo quasi, lì nacque la nostra intesa e la nostra amicizia, davanti ai monti che ci guardavano e attraverso cui la sua voce potente si propagava per boschi e per valli, spaventando i fugazzolesi2 ignari.




Il panorama dalla mia casetta

La mia vita è legata a questa valle, ai crinali che la contornano. Ho scritto tante canzoni, tante poesie qui. Anche in tempi recenti: delle canzoni di Testuggini ben quattro sono state scritte in questo posto. Fin da bambino tra questi monti mi sono emozionato, ogni volta come se fosse la prima, vedendo in cielo il volo di una poiana. E a questa piccola casa di legno ho dedicato questa canzone, che sarà in Testuggini, il Canto delle poiane.







1. L'espressione “far cultura” è rischiosa e infida; prendiamola per quello che è, senza darle troppo peso in questo contesto, ne potremo ragionare assieme altrove! :)
2. Fugazzolo è il paese che a Berceto sta perfettamente di fronte alla mia casa, ma sull'altro lato della valle.

giovedì 6 giugno 2013

Cantando con Francesco Pelosi...

Cari amici di Testuggini, vi ho già raccontato del primo ospite del disco: Enrico Fava. Oggi invece vi voglio raccontare dell'altro ospite, Francesco Pelosi.




Francesco Pelosi incide Ode alla giovinezza nel mio home studio di Parma



In Testuggini ci sarà un brano di sua composizione, Ode alla giovinezza. Il pezzo è una conversazione tra i poeti Byron e Shelley, sorpresi da una tempesta nelle acque del porto di Genova. Ho cercato di rendere l'atmosfera mediterranea dell'ambientazione usando gli strumenti etnici che so suonare: bouzouki, oud, mandolino, perfino un violino plettrato. Il pezzo è cantato a due voci, come tante volte lo abbiamo interpretato dal vivo da quando abbiamo iniziato a esibirci insieme (guadagnandoci l'appellativo de "I Simon & Garfunkel del bouzouki"), come testimonia questo filmato dal suono abominevole:





Il filmato risale all'estate del 2009. In occasione del Parma Poesia Festival, Repubblica Parma aveva voluto immortalare alcune "pillole di poesia" tratte da uno spettacolo con cui giravamo all'epoca.
Io e Francesco ci siamo incontrati all'inizio del lontano 2008, in un locale di Parma che allora aveva appena aperto, il MateriaOFF. Il Pelo mi diede il suo demo appena registrato. Quando ci incontrammo di nuovo ne parlammo a lungo. Gli dissi un sacco di cose sul suo demo, che mi era piaciuto sì e no. Lui mi odiò e mi offrì da bere. "Almeno non hai fatto come gli altri, che mi han detto che era carino". Fu così che iniziò la nostra amicizia.
Abbiamo collaborato un milione di volte, prima dal vivo con il nostro comune amico Andrea Peracchi (il terzo misterioso individuo nel filmato qui sopra) - un poeta che aveva condiviso con me il progetto de La causa persa - e poi indagando l'universo del canto popolare con il progetto Il Canzoniere delle Stagioni. Rivisitammo un fottìo di canti dal repertorio dei Dischi del Sole, e non solo. Li riarrangiammo per due voci e fisarmonica, con l'aiuto di Alessandro Stocchi degli Emily (che tra l'altro col Pelo ci lavora ancora).




Live alla Latteria 65, Parma

Con quel trio suonammo quasi ininterrottamente per mesi, tra il 2009 e il 2010. Nel 2011, volendo lasciare una testimonianza di quell'esperienza, registrammo un CD del progetto.





Il Pelo è un grande scrittore di canzoni, e un interprete travolgente, soprattutto dal vivo. Ma per me è prima di tutto un amico, con cui ho condiviso tanta strada. Una strada ricca di soddisfazioni, di cambiamenti, anche di dolori condivisi. Tutto questo ha creato un'unione forte tra me e lui, nonostante le tante differenze tra un mistico trascendentale come lui e un ateo razionalista come me. È per questo che, dopo tutto questo tempo, sono felicissimo di averlo ancora accanto nella nuova avventura di Testuggini.

mercoledì 5 giugno 2013

TAMPERDU' - Il primo singolo è online!

Da oggi sul sito ufficiale un'anteprima del cd Testuggini, in uscita il 28 giugno

All'indirizzo www.testuggini.net (ma anche direttamente da questo post) è finalmente possibile ascoltare e scaricare il primo singolo estratto da Testuggini, il mio prossimo album. L'avete già sentito in un video girato dal vivo, che è un po' diverso. Tamperdù sarà il pezzo di apertura del CD: è una canzone dal testo denso e onirico. L'atmosfera è quella della canzone d'autore più classica. Il brano è stato arrangiato e suonato interamente da me: bouzouki greco, chitarre acustiche ed elettriche, basso. Come avevo preannunciato, ho scelto di pubblicare le anteprime del mio disco gratuitamente tramite soundcloud, e di diffonderle su facebook e twitter, oltre che attraverso il sito www.testuggini.net e questo blog. Pubblicherò altri due brani in anteprima, il 17 giugno e il 26 giugno.

Il 28 giugno 2013, come sapete, ci sarà la presentazione ufficiale di Testuggini. Vi ricordo che l'evento avrà luogo presso il ParcoVigna del Mulino di Torrechiara alle 21.30. La serata sarà introdotta da Marina Fava, conduttrice di Segnali d'Uscita su Radio Rumore e collaboratrice della Gazzetta di Parma. Dopo una breve intervista inizierà il concerto, in cui sarò affiancato da alcuni ospiti: Enrico Fava, pianista di Maninblù e Anime Salve, che ha collaborato al brano Ultimo valzer per F. D.; Francesco Pelosi, che firma Ode alla giovinezza, in cui duetta con me; e Attilio Poletti, oggi leader degli EUA, col quale mossi i primi passi nella musica ormai dieci anni fa, nel gruppo I Preadamiti.

domenica 2 giugno 2013

RIGOLETTO RECORDS: UN PROGETTO DAL BASSO PER LA CANZONE D'AUTORE

Era l'estate del 2010 quando mi ritrovai attorno a uno stesso tavolo con alcuni cantautori parmigiani. Eravamo reduci da una serata-tributo a Bob Dylan dove ci eravamo esibiti tutti. Reclutati da Alberto Padovani, leader dei Maninblu, nel cortile della biblioteca si erano esibiti Ugo Cattabiani, Francesco Pelosi, Giovanna Dazzi, Emilio Vicari con Sara Chiussi, e lo stesso Alberto con il sempre ottimo Enrico Fava. A cantare con me era salita sul palco l'amica Federica Volta. A presentare la serata era stato Pierangelo Pettenati, anima rock del giornalismo parmigiano.





Dylan, come un buon vino, mette d'accordo tutti: la serata infatti andò benissimo, senza intoppi e con un senso di compartecipazione molto forte. Ci divertimmo e ognuno riconobbe negli altri uno spirito simile al proprio. Nella diversità di stili, l'anelito verso la ricerca di una qualità che andasse oltre il mero intrattenimento era unanime. La chiacchierata attorno al tavolo alimentò la convinzione di essere un insieme speciale di persone, che era meglio che non si perdesse di vista. Fu più o meno così, dopo una serie di battute lanciate a tavola, che l'idea di formare un consorzio di cantautori parmigiani prese piede per davvero. Dal dicembre del 2012 ci siamo costituiti associazione culturale. Oggi Rigoletto Records comprende 11 artisti.





Alcuni di questi 11 artisti si sono ritrovati ieri a Reggio Emilia, presso la libreria Infoshop, a presentare la nostra compilation, che abbiamo dato alle stampe a dicembre. A farci da padrino un ospite d'eccezione, un musicista reggiano da sempre estremamente attento alla musica d'autore, e in generale alla musica di qualità: Gigi Cavalli Cocchi, batterista dal curriculum sconvolgente e persona di una disponibilità squisita. Gigi ha raccontato la musica di qualità dal suo punto di vista privilegiato; ne ha tracciato un quadro poco felice, ma ricco di speranze per il futuro. Speranze che risiedono in realtà come quella di Rigoletto Records, che nel tentativo di costruire dal basso riescono a suscitare l'interesse di un pubblico sempre più vasto, per quanto di nicchia. Ha parlato dei suoi progetti correnti, Mangala Vallis e Lassociazione, e della sua recente collaborazione coi miei amici Me, Pek & Barba (coi quali ho suonato violino, mandolino e chitarra dal 2007 al 2010). Per la scuderia Rigoletto erano presenti, oltre ovviamente al sottoscritto, Ugo Cattabiani, presidente dell'associazione nonché ideatore del progetto; Diego Baruffini, tesoriere del gruppo nonché ottimo chitarrista e songwriter; Francesco Pelosi, artista che non ha bisogno di presentazioni (ma a cui ne dedicherò comunque una a parte, perché ha un ruolo cruciale in Testuggini); e Alessandro Casappa, storico collaboratore di Ugo, songwriter d'ispirazione classica.



Nella foto: Francesco pelosi, il sottoscritto al bouzouki, Ugo Cattabiani e Gigi Cavalli Cocchi.


Abbiamo intrattenuto il pubblico con un paio di pezzi a testa. Siamo stati ascoltati, applauditi, apprezzati. Una cosa che non succede spesso. Di questo dobbiamo essere grati, oltre che al pubblico d'eccezione, al luogo dove si è svolto l'evento: Infoshop è una libreria dove la realtà sembra fermarsi. Un luogo in cui il rumore resta all'esterno, in cui i libri non sono i successi dopati di Feltrinelli e Mondadori, ma parlano ancora di attualità, di filosofia, di pensiero, al di là del mero intrattenimento cui il libro è relegato oggi. La libreria propone anche una vasta scelta di CD, che spaziano dalla canzone d'autore più recente alla gloriosa epopea civile dei Dischi del Sole e altre opere di stampo popolare. Inutile dire che io e Francesco Pelosi ci abbiamo sguazzato dentro alla grande (chi non sapesse perché, pazienti qualche giorno, parlerò di ciò che io e Francesco abbiamo combinato in passato).
La serata si è conclusa con una pizzata. Gigi è stato dei nostri (anzi, a onor del vero aveva prenotato lui) e abbiamo chiacchierato per tutto il tempo dei nostri amici in comune, dei nuovi progetti in corso, delle mille iniziative e idee che Gigi ha per la testa e per le mani. L'intesa è forte e ho la sensazione che tra Rigoletto e Gigi le cose non finiranno qui.
Alla pizzata eravamo talmente in chiacchiera che nessuno ha pensato a scattare una foto. Abbiamo astutamente recuperato la manchevolezza in tutta fretta nel parcheggio buio della pizzeria, e questo è il risultato.


Da sinistra, Alle Casappa, Ugo Cattabiani, Gigi Cavalli Cocchi, e il sottoscritto.



ULTIM'ORA: andando completamente fuori tema rispetto al post, ma in tema con Testuggini, do la notizia che dalla metà della prossima settimana i primi preascolti saranno disponibili su soundcloud e youtube. Ne darò la comunicazione ufficiale sul blog, su facebook e su twitter.

A presto con nuove avventure!

venerdì 31 maggio 2013

LA VERSIONE DI FAVA

Ecco qui, come promesso, il resoconto del mio amico Enrico Fava, che ieri mi ha invitato a tenere una lezione-concerto a Cortemaggiore (PC).Io ed Enrico ci conosciamo ormai da circa quattro anni. Negli ultimi due, grazie alle lezioni-concerto tenute da noi ragazzi della Rigoletto Records in biblioteca civica a Parma, ci siamo frequentati molto, scoprendo molte affinità che ci hanno portato ben presto a limonare collaborare musicalmente.
Così, come anticipavo nel post di ieri, una mattina dello scorso autunno ci siamo incontrati nella sua bella casa e abbiamo inciso il piano di Ultimo Valzer per F.D. Enrico mi ha ospitato a pranzo e mi ha fatto la sua specialità, che poi mi ha detto che in realtà è l'unico piatto che sa fare. Era più che buono ma vatti a ricordare cos'era.

Ieri ho trascorso il pomeriggio a giocare con il mio amico Rocco Rosignoli.



È quello che di fatto è successo nei locali della biblioteca comunale di Cortemaggiore (PC). Svestiti i panni “accademici” di professore di storia dell’arte presso la locale Università Pallavicina dell’Età Libera, per due mercoledì ho condotto un corso parallelo sulla canzone d’autore, “genere” che come musicista sto frequentando ormai in modo esclusivo con grande entusiasmo e voglia di sperimentare. Una sorta di guida all’ascolto per i miei studenti adulti, ma aperta anche alla cittadinanza. Ragionando sul modo di condurre questi incontri, ho pensato che sarebbe stato interessante e soprattutto stimolante, portare ai miei studenti una voce nuova, che non fosse la mia e, soprattutto, che parlasse del fare canzone in modo diretto (cosa che io, esclusivamente musicista, non so fare). E per il secondo di questi incontri non ho potuto non pensare a Rocco Rosignoli, caro amico, prima di tutto, ma anche raffinatissimo cantautore e polistrumentista.
L’incontro è riuscito perfettamente: Rocco ha affascinato l’uditorio con le sue canzoni, con i suoi racconti sulla genesi delle canzoni e sui suoi amori, e ha mostrato i suoi strumenti costruiti artigianalmente, non risparmiandosi alla curiosità del pubblico entusiasta.
Insieme abbiamo dialogato, suonato, scambiato sguardi e risate e, alla fine, abbiamo giocato con la musica, con le parole e con le nostre stesse emozioni.
Mi sono emozionato letteralmente quando imbracciato il bouzouki Rocco ha interpretato Sidun di Fabrizio De Andrè e, infine, quando su mia richiesta esplicita ha anticipato un brano del suo nuovo disco Testuggini, del quale mi sono già innamorato.
E sarò orgoglioso di essere suo ospite alla presentazione di questo nuovo lavoro, il 28 giugno.


Enrico è una persona di grande cultura, di grande ironia, di grande spirito. Sono contento di averlo tra i miei amici, e anche tra i miei collaboratori: sono certo che la nostra avventura musicale continuerà. Presto vi potrete godere la sua performance sul cd Testuggini, e potrete anche sentirlo dal vivo il 28 giugno a Torrechiara (PR), alla serata di presentazione del cd!

giovedì 30 maggio 2013

LEZIONE-CONCERTO A CORTEMAGGIORE: PROMOSSO SUL CAMPO

Ieri qui a Milano il tempo era grigio e incerto. Verso le due ho caricato la chitarra, il bouzouki e il mandolino in macchina e ho infilato l'autostrada in direzione Bologna. Verso Piacenza nord splendeva già il sole, e la sciarpa che portavo era un ingombro. Sono uscito a Fiorenzuola, e mi sono diretto fino a Cortemaggiore. Lì mi aspettava il mio amico Enrico Fava. Enrico, oltre a essere un valente pianista, è un insegnante. Lavora nella scuola pubblica, ma tiene anche un corso di Storia dell'Arte all'Università Pallavicinia dell'Età Libera di Cortemaggiore. A Cortemaggiore ci hanno messo poco a scoprire che Enrico è anche un musicista, e così, all'interno del suo corso, è stato piacevolmente costretto a organizzare delle lezioni dedicate a quest'arte. In precedenza aveva già parlato di Fabrizio De André e della storia della canzone d'autore in generale. Ieri ha voluto portare ai suoi allievi un cantautore in carne e ossa. E, bontà sua, ha scelto me.


rocco rosignoli cantautore testuggini chitarra bouzouki mandolino

La saletta era piena, la gente presente attenta, silenziosa, curiosa. Sono partito tentando di dare una definizione di "canzone d'autore", che non è un'impresa facile. Non pretendo di esserci riuscito; ma già porsi il problema va bene. Con Enrico abbiamo eseguito un paio di pezzi. Il primo l'abbiamo eseguito parlando della scuola genovese: la luce in un canto, di Umberto Bindi. Il testo, di Carlo Mucari, è stato scritto dopo la scomparsa dell'autore. Nel 2012 Gian Piero Alloisio, che è uno dei miei cantautori preferiti, ha inciso questa canzone nel suo cd Ogni vita è grande. Fino ad allora era rimasta inedita.
L'altro pezzo che io ed Enrico abbiamo suonato assieme è stato Ultimo Valzer per F. D., una canzone mia. L'ho scritta molti anni fa, e ha fatto parte delle mie scalette fin dall'inizio. Oggi finalmente riesco a metterla su Cd, grazie al contributo pianistico di Enrico. Sarà il secondo brano di Testuggini.
Poi ho imbracciato il bouzouki, e ho raccontato la storia di questo splendido strumento. Sia la Storia del bouzouki, che la storia del mio bouzouki, costruito da mio zio Nasario Rosignoli nel 2006 apposta per me. Ho suonato Sidun, da Creuza de ma, e il mio Mantra, risalente al 2007. Nel video qui sotto lo canto a due voci con l'amico Francesco Pelosi (presto parlerò anche di lui). L'intro è una poesia di Andrea Peracchi, recitata dall'autore stesso. Se riuscite ad arrivare in fondo al video nonostante l'audio infame siete degli eroi.





Pelosi avrebbe dovuto esserci pure lui, purtroppo ha avuto un impegno di lavoro e non ha potuto essere della partita. Ci sarà modo di recuperare.
La meraviglia del pubblico è stata ancora più grande quando ho tirato fuori dalla sua custodia il mio mandolino, anch'esso opera di Nasario. Lo strumento da vedere è magnifico, e ha anche un bel suono: ascoltare per credere (stavolta l'audio è ok).




Alla fine della lezione, dopo alcune domande e un fiume di applausi, ha pralato l'assessore Alice Marcotti. Siccome era l'ultimo giorno di scuola,  ha consegnato a tutti i partecipanti un bel diplomino. Comune e biblioteca son stati così gentili da dare un attestato anche ai docenti, e ci hanno infilato in mezzo anche me, che ero solo una comparsa. Sono stato assolutamente lusingato. Anche del titolo di Maestro conferitomi direttamente sul campo!



rocco rosignoli maestro attestato usurpazione

Enrico mi ha promesso un bel resoconto della giornata dal suo punto di vista; appena l'avrò, lo pubblicherò qui. Intanto lo ringrazio per la bella giornata, per la bella esperienza: lo ammetto, un po' mi mancava insegnare...



lunedì 27 maggio 2013

TESTUGGINI ONLINE!

Ed eccomi qui, a due anni di distanza da Uomini e bestie, a presentare un nuovo cd, una nuova avventura, un nuovo banco di prova per la mia musica. Il trailer che avete visto (se ve lo siete perso, è qui) dice già parecchio del disco. Testuggini nasce da un lavoro di due anni, un lavoro abbastanza duro, ma soprattutto lungo. Un lavoro che è stato interrotto e ripreso più volte, nell'arco di un periodo in cui per me è cambiato tutto.
Essere alla fine di questo disco mi emoziona. È un'opera a cui hanno contribuito alcuni tra gli amici più cari che ho, e forse la prima che mi mette a nudo per quello che sono. Le farmacie di turno era ancora acerbo, velato dalla rozzezza dei suoni; Uomini e bestie si concentrava sulle storie che volevo raccontare e rivelava poco del mio mondo, che chi mi segue in concerto conosce, e se continua a seguirmi forse apprezza. Testuggini parla di me, non parte dal mondo esterno per arrivare eventualmente all'interiorità dell'autore: al contrario, parte da ciò che avevo dentro e cerca di arrivare fino a chi mi ascolta. Se ho qualcosa da dire lo potranno decidere solo loro. Io ci ho creduto e continuo a crederci, e spero che il mio sogno possa contagiare qualcun altro.





La presentazione ufficiale

Testuggini sarà presentato ufficialmente il 28 giugno 2013, alle ore 21.30, presso il ParcoVigna del Mulino di Torrechiara (PR). In tanti conoscono già questo posto, un punto di riferimento storico per gli amanti della musica d'autore: l'oste Gianquinto Vicari, infatti, è da anni la voce di Anime Salve, cover band di Fabrizio De André. A introdurre la serata sarà Marina Fava, conduttrice di Segnali d'uscita su Radio Rumore e giornalista della Gazzetta di Parma, che mi intervisterà sul nuovo progetto.
L'uscita di Testuggini avviene a dieci anni dal mio primo progetto musicale, che fondai con l'amico Attilio Poletti. Lui sarà ospite della serata, e con lui altri amici che mi hanno accompagnato lungo questi dieci anni di musica. Ve li presenterò uno per uno nei prossimi post.

A breve posterò alcune tracce in preascolto. Nell'attesa, vi lascio questo video girato dal vivo. Tamperdù, il brano che canto, sarà il pezzo di apertura di Testuggini.