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lunedì 23 settembre 2013

Vertigine: Milano che visse due volte

Giovedì 19 settembre sono stato in un posto bizzarro, qui a Milano. Io e Alice abbiamo preso la nostra macchinona (nient'altro che una multipla a metano del 2001) e l'abbiamo parcheggiata nei pressi dell'Admiral Hotel, albergo a quattro stelle dalle parti di Corso Sempione. I fan più irriducibili di James Bond ricorderanno questo nome: l'Admiral Hotel è la sede del primo fan club italiano dedicato a 007, e ospita un museo incentrato sul personaggio!

admiral hotel
Foto tratta da www.admiralhotel.it

In questo hotel la redazione della rivista online Orasenzombra organizza Admiral lab - book on stage, una serie di incontri di intrattenimento culturale dedicati alla presentazione di libri. E il libro presentato giovedì scorso è frutto del lavoro di due autori, dei quali uno è particolarmente caro a chi, come me, è appassionato di musica d'autore. Gli autori sono Erica Arosio, reduce dal successo editoriale di L'uomo sbagliato, e Giorgio Maimone, giornalista di chiara fama, critico musicale affermato, fondatore del sito Bielle - La Brigata Lolli, punto di riferimento imprescindibile per gli appassionati di canzone "d'autore" in Italia.

Ma a questo giro Giorgio Maimone presentava un romanzo, un noir. Scritto a quattro mani con la Arosio, il libro porta il titolo di Vertigine, quasi in omaggio al Vertigo di Alfred Hitchcock, meglio noto in Italia come La donna che visse due volte. Il romanzo, che naturalmente ruota attorno a un delitto, è ambientato nel 1958. Intreccia una grande quantità di personaggi complessi, ma la vera protagonista, come sottolineano gli autori nella premessa, è la città di Milano. Una Milano che sta per conoscere il boom economico, ma che è ancora in bilico tra la metropoli e l'agglomerato di paesi limitrofi. Una Milano dove ancora le case si riscaldano con le stufe a legna, e la nebbia è nera e densa come non sarà mai più.

giorgio maimone erica arosio vertigine

Gli autori, intervistati dalla frizzante Daniela Basilico e dal poliedrico Fabrizio Canciani, la mente dietro a Orasenzombra, hanno intrattenuto il pubblico per quasi due ore. Stefano Covri, cantautore e ottimo chitarrista, ha inframezzato la conversazione con alcune canzoni cariche di "milanesità": da Jannacci e Gaber, fino ai pezzi propri, scritti spesso a quattro mani con Canciani stesso.

orasenzombra vertigine admiral lab
Foto di gruppo: Stefano Covri, Danilo Mastantuoni, Fabrizio Canciani, Daniela Basilico, Erica Arosio, Giorgio Maimone (dalla pagina facebook di Orasenzombra)

Naturalmente non mi sono lasciato scappare l'occasione di comprare una copia di Vertigine. Ora mi immergerò nella lettura di questo bel tomo. Intanto, oltre ad aver conosciuto Giorgio di persona, rimane la soddisfazione di aver scoperto una realtà come Orasenzombra, che si cimenta nel tentativo non facile di fare intrattenimento di stampo culturale; e che, a giudicare dalla serata di giovedì, sembra proprio riuscirci!

domenica 15 settembre 2013

La coperta è gelata e l'estate è finita

Un'estate da testuggini sta finendo. Emozioni a non finire durante questi mesi caldi, che mi hanno portato un po' dappertutto. Dal busking milanese alle radio venete, dai boschetti appenninici alle feste di paese, questa lunga stagione musicale si è allargata ovunque, con me e i miei strumenti al seguito.
Oggi ero in Appennino. Il cielo era carico di pioggia, l'aria fredda, nell'aria odore d'autunno. L'autunno in montagna è splendido. Da un paio d'anni non sono riuscito a godermelo, farò di tutto per non perdermi quello che sta iniziando.

rocco rosignoli autunno

passaggio a livello
L'emblema della malinconia autunnale: essere fermi al passaggio a livello sotto la pioggia.



Quando la pioggia si ferma e le nubi basse si diradano, i colori degli alberi sui monti sono uno spettacolo che mi commuove fin da quando ero piccolo. Uno spettacolo che ho voglia di vedere.
Ogni estate che finisce mi lascia un po' di malinconia. Sarà che la mia storia è la storia di una famiglia di montagna, e che quando l'estate finiva la vita si faceva più dura; sarà che in settembre compio gli anni, e dunque ogni volta prendo il largo per l'autunno con un anno in più sulle spalle... quest'anno però ho avuto la fortuna di festeggiare nel migliore dei modi, suonando! Il 6 settembre infatti ho potuto tenere un concerto all'Osteria Oltrevino, un angolo magico della mia Parma. Siccome il mio compleanno è il 4, ne abbiamo approfittato per festeggiarlo in musica!



Al bouzouki all'Osteria Oltrevino



Questa è stata l'ultima data dell'estate, ed è stato un grande piacere trscorrerla con i padroni di casa Michel e Alice, e con tutti quelli che mi sono venuti a sentire. Ma ieri sera, a Gualtieri (RE), ho inaugurato la stagione autunnale con gli amici di Rigoletto Records! Siamo stati invitati da Francesco Italiano e Irina Petrescu, dell'associazione culturale Iris. Diego Baruffini, Alberto Padovani e io, con il prezioso contributo di Enrico Fava, abbiamo intrattenuto una piccola ma calorosissima platea per la serata, immersi tra le opere dei pittori in esposizione.

rigoletto records live a Incontri d'arte gualtieri
Rigoletto Records live a Incontri d'Arte, Gualtieri (RE)


Alla fine della nostra esibizione, due poeti hanno letto i loro componimenti: Amelia Stanescu, insegnante universitaria di Costanza, dalla voce delicata e dalla lettura intensa; e Mario Castro, cileno di nascita e rumeno d'adozione, carismatico e penetrante. Ho avuto l'onore di accompagnare entrambi alla chitarra, riprendendo il mio vecchio ruolo di "chitarrista da reading".


Folk nella bassa coi Me Pek & Barba

Gli impegni autunnali crescono. Per domenica prossima, ho già un invito a suonare. I miei amici Me, Pek & Barba, con cui ho suonato il violino e la chitarra per tre anni, festeggiano i loro dieci anni di attività. Per l'occasione hanno prodotto un cd+dvd, realizzato durante un concerto al Fuori Orario. Presenteranno questo prodotto domenica prossima, ore 17, all'Arena del Sole di Roccabianca. E siccome sono stato un Me, Pek & Barba anch'io, mi hanno invitato a presentare Testuggini in apertura. L'invito mi ha commosso a dismisura, e non vedo l'ora di rivedere i ragazzi! Se non avete Testuggini, può essere una buona occasione per procurarvelo. Oppure...

Testuggini in digital download su iTunes

Sono finalmente riuscito a mettere online Testuggini! Potete acquistare l'album o il singolo brano che vi interessa su iTunes. Se lo fate, fatemi un fischio, che vi ringrazio di persona!

E l'estate se ne va; e noi continuiamo a camminare "piano e sano" lungo la nostra strada. A presto, amici lettori, e buon autunno!

venerdì 13 settembre 2013

Muore Otto Sander, angelo per Wim Wenders

Ieri sera è venuto a mancare un grande attore: Otto Sander, tedesco, interprete de Il cielo sopra Berlino di Wenders, e del suo seguito Così lontano, così vicino. Generalmente ignoro notizie di questo tipo, non sono incline alla commozione collettiva, né alle celebrazioni del defunto del giorno, che suonano sempre un po' false. Appunto per questo stavolta mi sento di trasgredire alla mia regola.

otto sander cassiel

Il cielo sopra Berlino è stato un film importantissimo per me. Lo vidi in un periodo della mia vita in cui avevo uno sfrenato bisogno di studiare tutto ciò che trovavo interessante: per quel film fu così. Ingurgitai manuali di angelologia, stradari berlinesi, manuali di cinema; ripassai i testi di storia contemporanea, spesi ore e ore a guardare e riguardare il film, cercando di cogliere i non detti, i simbolismi, le citazioni. Ancora non studiavo l'ebraico, avrei iniziato poco dopo, capendo molto dei nomi angelici, e del debito cabalistico che aveva l'approccio alla figura degli angeli scelto da Wenders. Sviluppai un forte affetto per quella pellicola e per i suoi personaggi. Su tutti, il più capace di attirare la mia attenzione non era Damiel, l'angelo protagonista, che sceglie di diventare uomo; ma Cassiel, l'angelo del silenzio e della solitudine, figura immobile e dolorosa, simbolo di un'incomunicabilità sicuramente individuale, ma anche della Germania intera, una nazione divisa da una ferita profondissima incarnata in quel muro che gli angeli attraversano di continuo, ma da impotenti spettatori.
Questa condizione è ben rappresentata dalla sequenza che inizia ai 3'39" di questo video, che non posso incorporare per restrizioni di youtube. Incapace di salvare un suicida, l'angelo Cassiel si lancia dalla Vittoria Alata; il suo tuffo diventa un volo tra la disperazione di una città, per approdare fino agli orrori della storia stessa. Il volto di Otto Sander scandisce queste immagini con il suo sguardo tra l'attonito e l'imperturbabile. E ci regala un'emozione intensa; per me, una delle più intense che il cinema mi abbia trasmesso. E per l'intensità di quell'emozione sarò sempre grato a Cassiel, e a Otto Sander, che gli ha dato il suo volto.
Il mio rapporto col tempo è cattivo. Avverto che gli anni passano anche da questo: che i personaggi epocali che vengono a mancare stanno smettendo di essere quelli di riferimento della generazione dei miei genitori, e cominciano a essere i miei. Ma ricordiamo la canzone di Nick Cave scritta per Così lontano, così vicino:

Do not grieve at the passing of mortality,
for life's but a thing of a terrible gravity


trad: Non addolorarti per il passaggio della vita mortale,
perché la vita non è che una cosa di una gravità terribile.

Nick Cave, Faraway, so close





otto sander cassiel
Otto Sander, 1941-2013

mercoledì 11 settembre 2013

Inti Illimani, 1973-2013: 40 anni di memoria

L'undici settembre 1973 il generale Pinochet prese il potere in Cile con un colpo di stato. Durante il golpe militare Salvador Allende, il primo presidente marxista eletto democraticamente nella storia, dopo aver combattuto fino all'ultimo, perdeva la vita, probabilmente suicidandosi per non essere preso e torturato. In quel momento, gli Inti Illimani, famoso gruppo cileno, si trovavano in tournèe proprio in Italia. La tragedia avvenuta nel loro paese li costrinse all'esilio, perché la loro posizione politica era ben nota. Il nostro paese divenne per questi musicisti una seconda casa. Vissero in Italia fino al 1988, e qui si fecero conoscere, amare, rispettare, ammirare dal grande pubblico.
A quarant'anni da quel terribile 11 settembre, la mia piccola città, Parma, ha ospitato un concerto di questo gruppo, portatore di una memoria enorme, e di un'esperienza irripetibile e ricchissima. Il Comitato Antifascista è riuscito a portare gli Inti Illimani qui, durante una serata di commemorazione dedicata a Salvador Allende.

comitato


La serata è stata aperta dal mio amico Francesco Pelosi. Accompagnato dagli Emily, ha presentato quella che è la loro ultima opera, i Cantari della Guerra Silenziosa, ispirati all'opera del peruviano Manuel Scorza.
Poi sul palco è salito Jorge Coulòn, leader dell'attuale formazione degli Inti Illimani, per una breve intervista con Maurizio Chierici. Il concerto, ha detto Coulòn, nelle intenzioni del gruppo non sarebbe stato un concerto per nostalgici, perché la nostalgia può essere un male; ma un concerto per la memoria.
Io sono andato al concerto pensando di essere coinvolto più dal valore storico del gruppo che dalla loro musica, come tante volte mi è successo ascoltando gruppi di lungo corso. Mi sbagliavo di grosso: gli Inti Illimani sul palco sono di un'intensità rara, nonostante l'età ormai avanzata (o forse anche grazie a quella, tre quarti e più della loro vita li hanno trascorsi sul palco).

inti illimani parma 10 settembre 2013
Le foto fatte col cellulare non rendono molto, ma tant'è...


L'emozione è stata tale che in un paio di momenti mi è venuta la pelle d'oca, in particolare quando il gruppo ha eseguito la propria versione di Arriba quemando el sol, il famoso brano della loro conterranea Violeta Parra. Posto qui la versione originale, data 1975.


Parma ha saputo dare un forte abbraccio a questo storico gruppo: il pubblico era commosso, felice, entusiasta. La città ha saputo dare il giusto valore a questo quarantesimo anniversario, e agli ospiti d'eccezione che hanno voluto condividerlo con lei. I miei complimenti vanno all'organizzazione, il Comitato Antifascista ha saputo creare un evento ottimo, di sicura risonanza, e ricco di contenuti che non mi possono lasciare indifferente. Cercherò di raccogliere l'invito di Jorge Coulòn, esercitando la memoria senza scadere nella nostalgia. Ma per il momento mi lascio sopraffare ancora un po' dalle emozioni della serata.

lunedì 2 settembre 2013

Album live in arrivo, compleanni in agguato e summertour al termine!

La fine dell'estate è arrivata, i lunghi periodi di villeggiatura sono ormai chiusi e la montagna e il mare si svuotano. La mia estate da testuggine però deve ancora finire. Come avete letto in questo post, il mio summertour il 9 di agosto ha fatto tappa in Appennino, a Chiastre di Ravarano (PR). Ho accompagnato con un po' di canzoni una serata di degustazione, godendo di un sidro ottimo e della compagnia di tanti cari amici, con cui ho trascorso tante estati a Berceto (come sapete). Una vera e propria boccata d'aria dopo questo mio primo anno milanese.


Oltre agli amici, era presente anche mio zio Pietro Zatti, che come sempre si è speso realizzando ottime fotografie



La mia estate musicale non è finita lì; il 23 agosto ho suonato per l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia. Il concerto si è svolto a Sala Baganza (PR). Non è la prima volta che suono per i Partigiani di Sala. In passato, soprattutto col Canzoniere delle Stagioni, ho già avuto il piacere di essere ospite dell'ANPI, cui sono anche iscritto presso la sezione di Parma. Per l'occasione ho voluto preparare una scaletta tutta nuova, con tanti pezzi di guerra partigiana, canti popolari, anarchici e di lavoro. Non un semplice concerto di Rocco Rosignoli, ma uno spettacolo in linea con ciò che l'ANPI rappresenta, e che le sono grato di rappresentare. Sono stato invitato dall'amico Nicola Maestri (vi consiglio di seguire il suo blog), e tutta l'organizzazione (a partire da Fausto Villazzi, con cui ho mantenuto un filo diretto dall'ingaggio fino al concerto) mi ha seguito da vicino con una gentilezza estrema. A loro va il mio grazie.

rocco rosignoli live anpi sala baganza



Per l'occasione abbiamo fatto le cose in grande. A farmi il service è venuto Ribamar Poletti, il mio sound engineer di fiducia. Siccome era anche lui a Berceto nei miei stessi giorni, ne abbiamo approfittato e abbiamo fatto i suoni completamente in digitale già nel suo giardinetto, di fronte alla legnaia.

rocco rosignoli ribamar poletti souncheck



Ribamar ha creato in cuffia un mix ideale per la serata. Arrivati sul posto è stato necessario solamente tarare le casse sull'ambiente, e tutto era già perfettamente funzionante. Riba ha fatto le ultime correzioni pilotando il computer in wireless tramite un ipad collegato a un macbook air controllando i decibel con un iphone. Praticamente un endorser apple...
Già che c'era, ha deciso di registrare la serata: una volta mixati i brani, ne trarremo un live che pubblicherò e diffonderò gratuitamente su internet, il mio primo album live!

Il summertour si chiude venerdì; siccome il 4 è il mio compleanno, ho deciso di festeggiarlo nel modo che preferisco: suonando! Il concerto si svolgerà tra mure amiche, quelle dell'Osteria Oltrevino, gestita dall'amico Michel Torrisi, sempre pronto a spendersi per la canzone d'autore. Incollo qui sotto il testo del comunicato stampa che ho inviato questa mattina.

Compleanno d'autore all'Oltrevino!

Venerdì 6 settembre all'Osteria Oltrevino di Borgo Cocconi (Parma), il cantautore Rocco Rosignoli festeggerà il proprio compleanno con un concerto. La data sarà l'ultima del tour estivo, che ha visto Rosignoli impegnato in tutto il nord Italia. Testuggini, il suo ultimo CD, ha ottenuto parecchi consensi, e il suo tour da one man band è stato seguito e applaudito da un ottimo pubblico. Venerdì sarà l'occasione per festeggiare insieme i 31 anni dell'autore, in un luogo amico come l'Osteria Oltrevino. E, per chi non l'ha ancora fatto, per procurarsi Testuggini!




E invitando tutti a partecipare, vi mando un gran saluto; a presto con nuove avventure sgusciose!

lunedì 19 agosto 2013

Mantici nelle marche: il museo della fisarmonica a Castelfidardo

Siamo ormai entrati nella seconda metà d'agosto; l'estate volge al termine e per molti è tempo di tornare al lavoro. Ma per fortuna il vostro blog preferito ha ben pensato di sorprendervi con un post inatteso!

Buona parte della famiglia di Alice, la mia ragazza, vive nell'anconetano. Spesso andiamo a trovare i suoi parenti, e trascorriamo qualche giorno nelle Marche, una regione molto bella e sottovalutata. Il 13 agosto, durante il nostro ultimo soggiorno, abbiamo ben pensato di fare una capatina a Castelfidardo, patria internazionale della fisarmonica, che a questo strumento ha dedicato un piccolo ma bellissimo museo.

castelfidardo dall'alto
Castelfidardo dall'alto: visuale dal municipio, sede del Museo Internazionale della Fisarmonica



Chi mi conosce sa della mia passione per gli strumenti ad ancia libera, che negli ultimi anni mi ha portato a imbracciare goffamente la concertina e, prima ancora, a organizzare il tour del vecchio cd Uomini e bestie in compagnia del virtuoso della fisarmonica Iuri Vallara. Quindi il museo della Fisarmonica mi piaceva già come idea.
Mi aspettavo qualcosa di piccolo e semplice. E in un certo senso il museo lo è: si tratta di sei stanze, senza troppi fronzoli; ma le dimensioni ridotte vengono compensate dai tanti esemplari di fisarmonica in esposizione (più di trecento), e da un percorso ben congegnato che mantiene vivo l'interesse del visitatore. Si va dai giocattoli artigianali ai preziosissimi pezzi unici, dai modelli storici della produzione locale agli esperimenti elettrici ed elettronici degli anni '70.

fisarmoniche giocattolo organetti

chitarra elettronica
Nonsolofisa: la chitarra elettronica



Il tutto rende bene l'idea di quanto complesso e variegato sia il mondo degli strumenti a mantice. Accanto alle fisarmoniche si possono ammirare una gran quantità di organetti. La maggior parte degli strumenti è stata prodotta da costruttori locali, ma tanti arrivano per donazione da ogni parte della penisola. Nota di colore: settanta mantici sono stati donati al museo da Giuseppe Panini. Quello delle figurine. Sul serio. Vendeva le figurine per comprarsi le fisarmoniche.


l'organetto più piccolo del mondo



Tra i cugini della fisarmonica spicca un bandoneon appartenuto ad Astor Piazzolla in persona. Tra i suoi "nonni" putativi fa invece bella mostra di sé la cosiddetta “Fisarmonica di Leonardo”, realizzata dal liutaio udinese Mario Buonoconto sulla base di uno schizzo di Leonardo Da Vinci. Il progetto di Leonardo è contenuto in un codice conservato a Madrid, e si tratta in realtà di un'idea molto vaga, accompagnata da un rapido schizzo. Il lavoro dell'artigiano per ricostruire uno strumento che fosse compatibile sia con l'idea di Leonardo che con i materiali a disposizione all'epoca del grande inventore è stato notevole.

fisarmonica di leonardo



La “fisarmonica” in realtà è un organo a canne portatile; ha in comune con la fisa la tastiera verticale e l'uso del mantice, ma ha anche la grande differenza di produrre il suono tramite la canna anziché l'ancia, che è la vera voce della fisarmonica. È comunque sorprendente vedere come Leonardo Da Vinci, dall'alto del suo senso pratico e della sua creatività incontenibile, abbia saputo porre una soluzione estremamente razionale a un problema come quello della portabilità di uno strumento a tastiera; quasi la stessa soluzione che 300 anni dopo fornirà l'inventore della fisarmonica Cyrill Demian.



fisorgan
Il misterioso Fisorgan.

scandalli
Le fisarmoniche ergonomiche Scandalli

karpek

Sulla brochure si legge che il museo è il secondo più visitato dell'intera regione. Non mi stupisce: questo piccolo posto magico ha il pregio di introdurre il neofita al mondo degli strumenti a mantice, e al contempo di entusiasmare l'appassionato con il numero e la varietà degli esemplari esposti.
Poco prima di uscire, la guida del museo mi guarda e mi fa: “Lei è un musicista?” Non so da cosa si veda, ma mi è già capitato che qualcuno se ne accorgesse così, a occhio. Forse è perché vesto male. Gli ho detto di sì, che sono un chitarrista ma che mi diletto di concertina. Lui, con gran gentilezza, mi ha raccontato alcune cose del museo e del territorio, porgendomi uno spartito omaggio: musiche scritte dal fisarmonicista Denis Biasin appositamente per la fisarmonica di Leonardo, che l'autore stesso eseguì nel 2009 in occasione della presentazione dello strumento.
L'Italia è costellata di piccole strutture che portano testimonianze emozionanti di quella che è la sua storia. Il Museo della Fisarmonica è uno splendido atto di dedizione che una terra offre al suo prodotto d'eccellenza, che ha portato ai castelfidardesi una fama mondiale di ottimi artigiani, dando loro lavoro quando la terra era più avara.

 concertina
La concertina...

concertina basso
... e la "concertona"
(concertina basso)


Poco distante da Castelfidardo si trova Recanati, luogo natale di Leopardi ma anche dell'italianissima fabbrica di chitarre Eko.* [E proprio per la sua storia incentrata sulla chitarra, Recanati ha dedicato al mondo delle sei corde il Museo Oliviero Pigini.] A questo giro non è stato possibile visitarlo, perché il museo è chiuso per lavori di restauro; ma io e Alice ci siamo ripromessi di andarci appena sarà possibile.

live anpi sala locandina

E intanto il 23 di agosto si avvicina, e con lui la tappa saliente del Testuggini Summertour. Il concerto del 23 agosto avrà luogo durante la Festa ANPI pedemontana di Sala Baganza (PR). Io sono un socio ANPI e alle tematiche legate alla resistenza tengo particolarmente, le sento parte della mia storia.

Ho già suonato parecchie volte per l'ANPI di Sala, in occasione della festa estiva oppure per la Festa della Liberazione. Suonare per l'ANPI è sempre un'emozione forte, e sono molto felice quest'anno di poter presentare il mio CD in una serata completamente mia.
Dunque, per chi vuol esserci l'appuntamento è per venerdì a Sala. Per tutti, un grande saluto dagli appennini da dove digito appeso a un traballante wi fi! Buona fine estate!

* Nota inserita in data 31/08: rileggendo il post, mi sono accorto che un colpo di mouse aveva rimosso una frase cruciale, che ripristino tra parentesi quadre.

domenica 4 agosto 2013

Tra i libri e le leggende il Summertour si fa appenninico

L'estate è ormai in fase inoltrata, siamo ai primi di agosto e l'Italia sta per chiudere. Tutta Italia, tranne le Testuggini: eterne e instancabili, le bestie centenarie continuano imperterrite il loro Summertour!
Giovedì primo agosto si è svolto un bell'incontro in Biblioteca Civica. Doppia presentazione di dischi, prima Attilio Poletti degli EUA ha parlato del suo Tanto valeva viver come bruti facendo ascoltare qualche brano dal CD. Dopodiché sono salito sul palco io e, dopo avere parlato di Testuggini, ho imbracciato la chitarra e fatto sentire al pubblico alcuni dei brani presenti nel CD.
A intervistare sia me che Attilio è stato il collega cantautore Alberto Padovani. Alberto lavora alla Tana dell'Orso, spazio multimediale per adolescenti all'interno della Biblioteca Civica, ed era stato lui a organizzare l'incontro. La serata è riuscita molto bene e ha dato nuova linfa al Padovani; anche perché di lì a due giorni avrebbe chiuso per ferie, come tutta Italia del resto.

alberto padovani testuggini e bruti
Un Alberto Padovani dall'aria già vacanziera

Attilio Poletti tra il pubblico
Attilio Poletti si aggira tra il pubblico prima dell'esibizione


All'ultimo minuto è arrivata anche una data appenninica, di cui sono molto contento, perché l'Appennino è il mio paradiso. Il 9 di agosto accompagnerò una cena alla Baita di Chiastre di Ravarano (PR).

baita
la baita di Chiastre di Ravarano



La serata sarà una degustazione di prodotti tipici, accompagnati da un sidro di fresca produzione. Se volete passare una serata al fresco, in compagnia di buona musica, mangiando del buon cibo e bevendo dell'ottimo sidro, non dovete far altro che prenotare al 338 30 08 505 oppure al 349 41 20 109.
Chiastre è un piccolo centro abitato sul lato est della Val Baganza, sorto lungo la catena dei Salti del Diavolo. Questa cresta di rocce che come una sciabolata attraversa la valle ha colpito la mia fantasia fin da bambino. Già il suo nome è evocativo ed enigmatico, al punto che in Uomini e bestie avrei voluto inserire una canzone dedicata al Diavolo ambientata su queste rocce. Ne scrissi una parte, ma non riuscii a finirla, e abbandonai il progetto. Ma non mi abbandonò la fascinazione per queste rocce.


Intermezzo: la leggenda dei salti del diavolo

Si narra che sui monti della Val Baganza vivesse un pio eremita, che aveva rifiutato le lusinghe della vita mondana per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione. Una notte l'eremita ricevette la visita di un cavaliere misterioso. Questi tentò di convincerlo a tornare alla sua casa; prima gli disse che suo padre stava male. "Ma mio padre è morto quando io ero piccolo", rispose l'eremita. Allora gli disse che era suo fratello a essere in fin di vita. "Ma io non ho fratelli", rispose l'eremita. Il cavaliere tentò ancora di ingannarlo, dicendogli che un suo lontano zio gli aveva lasciato in eredità un feudo. "Non voglio eredità, tutto ciò che mi serve ora è qui, su questi monti", rispose l'eremita. Il cavaliere s'infuriò, e prese a strapparsi l'armatura di dosso. La pelle rossa e i peli irsuti sotto la corazza spaventarono l'eremita. E quando il cavaliere tolse l'elmo, grande fu il terrore: sotto le sue vesti si celava il Diavolo in persona. L'eremita si rifugiò in un angolo della sua povera casa, piangendo e pregando Dio che lo salvasse. E mentre il Diavolo, urlando e ruggendo come un anilmale infuriato, prendeva a calci le mura coi suoi zoccoli, una luce potente illuminò l'intera valle. In pochi istanti fu il silenzio. L'eremita si alzò, e si fece sulla porta della sua casa: il Diavolo non c'era più, la notte era quieta. Esausto, cadde addormentato, rendendo grazie. Al suo risveglio, si accorse che, durante la sua fuga, il Diavolo aveva lasciato delle tracce: la fessura tra i suoi zoccoli aveva fatto scaturire dal terreno delle rocce enormi e aguzze. Questa è, secondo la tradizione popolare, l'origine dei Salti del Diavolo.

salti del diavolo chiastre


E così il tour estivo continua. Lunedì lascerò Milano e mi ritirerò sugli appennini, ma non prima di aver fatto tappa a Parma per un concerto in Piazzale della Pace, martedì 6 agosto sera, in coppia con l'amico Diego Baruffini.

Rocco rosignoli e diego baruffini


Gli aggiornamenti del blog si faranno con ogni probabilità meno frequenti, ma non cesseranno. E siccome l'Italia sta per chiudere, suppongo che stiate per chiudere anche voi; dunque buone ferie, amici, siate sereni! A presto.