Ieri qui a Milano il tempo era grigio e incerto. Verso le due ho
caricato la chitarra, il bouzouki e il mandolino in macchina e ho infilato
l'autostrada in direzione Bologna. Verso Piacenza nord splendeva già il
sole, e la sciarpa che portavo era un ingombro. Sono uscito a
Fiorenzuola, e mi sono diretto fino a Cortemaggiore. Lì mi aspettava il
mio amico Enrico Fava. Enrico,
oltre a essere un valente pianista, è un insegnante. Lavora nella
scuola pubblica, ma tiene anche un corso di Storia dell'Arte all'Università Pallavicinia dell'Età Libera di
Cortemaggiore. A Cortemaggiore ci hanno messo poco a scoprire
che Enrico è anche un musicista,
e così, all'interno del suo corso, è stato piacevolmente costretto a
organizzare delle lezioni dedicate a quest'arte. In precedenza aveva
già parlato di Fabrizio De André
e della storia della canzone d'autore in generale. Ieri ha voluto
portare ai suoi allievi un cantautore
in carne e ossa. E, bontà sua,
ha scelto me.
La saletta era piena, la gente presente attenta, silenziosa, curiosa.
Sono partito tentando di dare una definizione di "canzone d'autore",
che non è un'impresa facile. Non pretendo di esserci riuscito; ma già
porsi il problema va bene. Con Enrico abbiamo eseguito un paio di
pezzi. Il primo l'abbiamo eseguito parlando della scuola genovese: la luce in un canto,
di Umberto Bindi. Il testo, di
Carlo Mucari, è stato scritto dopo la scomparsa dell'autore. Nel 2012 Gian Piero Alloisio, che è uno dei
miei cantautori preferiti, ha inciso questa canzone nel suo cd Ogni vita è grande. Fino ad allora
era rimasta inedita.
L'altro pezzo che io ed Enrico abbiamo suonato assieme è stato Ultimo Valzer per F. D.,
una canzone mia. L'ho scritta molti anni fa, e ha fatto parte delle mie
scalette fin dall'inizio. Oggi finalmente riesco a metterla su Cd,
grazie al contributo pianistico di Enrico. Sarà il secondo brano di Testuggini.
Poi ho imbracciato il bouzouki, e
ho raccontato la storia di questo splendido strumento. Sia la Storia
del bouzouki, che la storia del mio bouzouki, costruito da mio zio Nasario Rosignoli nel 2006
apposta per me. Ho suonato Sidun, da Creuza de ma, e
il mio Mantra,
risalente al 2007. Nel video qui sotto lo canto a due voci con l'amico Francesco Pelosi (presto parlerò
anche di lui). L'intro è una poesia di Andrea
Peracchi, recitata dall'autore stesso. Se riuscite ad arrivare
in fondo al video nonostante l'audio infame siete degli eroi.
Pelosi avrebbe dovuto esserci pure lui, purtroppo ha avuto un impegno
di lavoro e non ha potuto essere della partita. Ci sarà modo di
recuperare.
La meraviglia del pubblico è stata ancora più grande quando ho tirato
fuori dalla sua custodia il mio mandolino,
anch'esso opera di Nasario. Lo
strumento da vedere è magnifico, e ha anche un bel suono: ascoltare per credere (stavolta l'audio è ok).
Alla fine della lezione, dopo alcune domande e un fiume di applausi, ha pralato l'assessore Alice Marcotti. Siccome era l'ultimo giorno di scuola, ha consegnato a tutti i partecipanti un bel diplomino. Comune e biblioteca son stati così gentili da dare un attestato anche ai docenti, e ci hanno infilato in mezzo anche me, che ero solo una comparsa. Sono stato assolutamente lusingato. Anche del titolo di Maestro conferitomi direttamente sul campo!
Enrico mi ha promesso un bel resoconto della giornata dal suo punto di
vista; appena l'avrò, lo pubblicherò qui. Intanto lo ringrazio per la
bella giornata, per la bella esperienza: lo ammetto, un po' mi mancava
insegnare...
Che bello, mi sarebbe piaciuto ascoltarvi!!!!
RispondiElimina