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lunedì 19 agosto 2013

Mantici nelle marche: il museo della fisarmonica a Castelfidardo

Siamo ormai entrati nella seconda metà d'agosto; l'estate volge al termine e per molti è tempo di tornare al lavoro. Ma per fortuna il vostro blog preferito ha ben pensato di sorprendervi con un post inatteso!

Buona parte della famiglia di Alice, la mia ragazza, vive nell'anconetano. Spesso andiamo a trovare i suoi parenti, e trascorriamo qualche giorno nelle Marche, una regione molto bella e sottovalutata. Il 13 agosto, durante il nostro ultimo soggiorno, abbiamo ben pensato di fare una capatina a Castelfidardo, patria internazionale della fisarmonica, che a questo strumento ha dedicato un piccolo ma bellissimo museo.

castelfidardo dall'alto
Castelfidardo dall'alto: visuale dal municipio, sede del Museo Internazionale della Fisarmonica



Chi mi conosce sa della mia passione per gli strumenti ad ancia libera, che negli ultimi anni mi ha portato a imbracciare goffamente la concertina e, prima ancora, a organizzare il tour del vecchio cd Uomini e bestie in compagnia del virtuoso della fisarmonica Iuri Vallara. Quindi il museo della Fisarmonica mi piaceva già come idea.
Mi aspettavo qualcosa di piccolo e semplice. E in un certo senso il museo lo è: si tratta di sei stanze, senza troppi fronzoli; ma le dimensioni ridotte vengono compensate dai tanti esemplari di fisarmonica in esposizione (più di trecento), e da un percorso ben congegnato che mantiene vivo l'interesse del visitatore. Si va dai giocattoli artigianali ai preziosissimi pezzi unici, dai modelli storici della produzione locale agli esperimenti elettrici ed elettronici degli anni '70.

fisarmoniche giocattolo organetti

chitarra elettronica
Nonsolofisa: la chitarra elettronica



Il tutto rende bene l'idea di quanto complesso e variegato sia il mondo degli strumenti a mantice. Accanto alle fisarmoniche si possono ammirare una gran quantità di organetti. La maggior parte degli strumenti è stata prodotta da costruttori locali, ma tanti arrivano per donazione da ogni parte della penisola. Nota di colore: settanta mantici sono stati donati al museo da Giuseppe Panini. Quello delle figurine. Sul serio. Vendeva le figurine per comprarsi le fisarmoniche.


l'organetto più piccolo del mondo



Tra i cugini della fisarmonica spicca un bandoneon appartenuto ad Astor Piazzolla in persona. Tra i suoi "nonni" putativi fa invece bella mostra di sé la cosiddetta “Fisarmonica di Leonardo”, realizzata dal liutaio udinese Mario Buonoconto sulla base di uno schizzo di Leonardo Da Vinci. Il progetto di Leonardo è contenuto in un codice conservato a Madrid, e si tratta in realtà di un'idea molto vaga, accompagnata da un rapido schizzo. Il lavoro dell'artigiano per ricostruire uno strumento che fosse compatibile sia con l'idea di Leonardo che con i materiali a disposizione all'epoca del grande inventore è stato notevole.

fisarmonica di leonardo



La “fisarmonica” in realtà è un organo a canne portatile; ha in comune con la fisa la tastiera verticale e l'uso del mantice, ma ha anche la grande differenza di produrre il suono tramite la canna anziché l'ancia, che è la vera voce della fisarmonica. È comunque sorprendente vedere come Leonardo Da Vinci, dall'alto del suo senso pratico e della sua creatività incontenibile, abbia saputo porre una soluzione estremamente razionale a un problema come quello della portabilità di uno strumento a tastiera; quasi la stessa soluzione che 300 anni dopo fornirà l'inventore della fisarmonica Cyrill Demian.



fisorgan
Il misterioso Fisorgan.

scandalli
Le fisarmoniche ergonomiche Scandalli

karpek

Sulla brochure si legge che il museo è il secondo più visitato dell'intera regione. Non mi stupisce: questo piccolo posto magico ha il pregio di introdurre il neofita al mondo degli strumenti a mantice, e al contempo di entusiasmare l'appassionato con il numero e la varietà degli esemplari esposti.
Poco prima di uscire, la guida del museo mi guarda e mi fa: “Lei è un musicista?” Non so da cosa si veda, ma mi è già capitato che qualcuno se ne accorgesse così, a occhio. Forse è perché vesto male. Gli ho detto di sì, che sono un chitarrista ma che mi diletto di concertina. Lui, con gran gentilezza, mi ha raccontato alcune cose del museo e del territorio, porgendomi uno spartito omaggio: musiche scritte dal fisarmonicista Denis Biasin appositamente per la fisarmonica di Leonardo, che l'autore stesso eseguì nel 2009 in occasione della presentazione dello strumento.
L'Italia è costellata di piccole strutture che portano testimonianze emozionanti di quella che è la sua storia. Il Museo della Fisarmonica è uno splendido atto di dedizione che una terra offre al suo prodotto d'eccellenza, che ha portato ai castelfidardesi una fama mondiale di ottimi artigiani, dando loro lavoro quando la terra era più avara.

 concertina
La concertina...

concertina basso
... e la "concertona"
(concertina basso)


Poco distante da Castelfidardo si trova Recanati, luogo natale di Leopardi ma anche dell'italianissima fabbrica di chitarre Eko.* [E proprio per la sua storia incentrata sulla chitarra, Recanati ha dedicato al mondo delle sei corde il Museo Oliviero Pigini.] A questo giro non è stato possibile visitarlo, perché il museo è chiuso per lavori di restauro; ma io e Alice ci siamo ripromessi di andarci appena sarà possibile.

live anpi sala locandina

E intanto il 23 di agosto si avvicina, e con lui la tappa saliente del Testuggini Summertour. Il concerto del 23 agosto avrà luogo durante la Festa ANPI pedemontana di Sala Baganza (PR). Io sono un socio ANPI e alle tematiche legate alla resistenza tengo particolarmente, le sento parte della mia storia.

Ho già suonato parecchie volte per l'ANPI di Sala, in occasione della festa estiva oppure per la Festa della Liberazione. Suonare per l'ANPI è sempre un'emozione forte, e sono molto felice quest'anno di poter presentare il mio CD in una serata completamente mia.
Dunque, per chi vuol esserci l'appuntamento è per venerdì a Sala. Per tutti, un grande saluto dagli appennini da dove digito appeso a un traballante wi fi! Buona fine estate!

* Nota inserita in data 31/08: rileggendo il post, mi sono accorto che un colpo di mouse aveva rimosso una frase cruciale, che ripristino tra parentesi quadre.

domenica 4 agosto 2013

Tra i libri e le leggende il Summertour si fa appenninico

L'estate è ormai in fase inoltrata, siamo ai primi di agosto e l'Italia sta per chiudere. Tutta Italia, tranne le Testuggini: eterne e instancabili, le bestie centenarie continuano imperterrite il loro Summertour!
Giovedì primo agosto si è svolto un bell'incontro in Biblioteca Civica. Doppia presentazione di dischi, prima Attilio Poletti degli EUA ha parlato del suo Tanto valeva viver come bruti facendo ascoltare qualche brano dal CD. Dopodiché sono salito sul palco io e, dopo avere parlato di Testuggini, ho imbracciato la chitarra e fatto sentire al pubblico alcuni dei brani presenti nel CD.
A intervistare sia me che Attilio è stato il collega cantautore Alberto Padovani. Alberto lavora alla Tana dell'Orso, spazio multimediale per adolescenti all'interno della Biblioteca Civica, ed era stato lui a organizzare l'incontro. La serata è riuscita molto bene e ha dato nuova linfa al Padovani; anche perché di lì a due giorni avrebbe chiuso per ferie, come tutta Italia del resto.

alberto padovani testuggini e bruti
Un Alberto Padovani dall'aria già vacanziera

Attilio Poletti tra il pubblico
Attilio Poletti si aggira tra il pubblico prima dell'esibizione


All'ultimo minuto è arrivata anche una data appenninica, di cui sono molto contento, perché l'Appennino è il mio paradiso. Il 9 di agosto accompagnerò una cena alla Baita di Chiastre di Ravarano (PR).

baita
la baita di Chiastre di Ravarano



La serata sarà una degustazione di prodotti tipici, accompagnati da un sidro di fresca produzione. Se volete passare una serata al fresco, in compagnia di buona musica, mangiando del buon cibo e bevendo dell'ottimo sidro, non dovete far altro che prenotare al 338 30 08 505 oppure al 349 41 20 109.
Chiastre è un piccolo centro abitato sul lato est della Val Baganza, sorto lungo la catena dei Salti del Diavolo. Questa cresta di rocce che come una sciabolata attraversa la valle ha colpito la mia fantasia fin da bambino. Già il suo nome è evocativo ed enigmatico, al punto che in Uomini e bestie avrei voluto inserire una canzone dedicata al Diavolo ambientata su queste rocce. Ne scrissi una parte, ma non riuscii a finirla, e abbandonai il progetto. Ma non mi abbandonò la fascinazione per queste rocce.


Intermezzo: la leggenda dei salti del diavolo

Si narra che sui monti della Val Baganza vivesse un pio eremita, che aveva rifiutato le lusinghe della vita mondana per dedicarsi alla preghiera e alla contemplazione. Una notte l'eremita ricevette la visita di un cavaliere misterioso. Questi tentò di convincerlo a tornare alla sua casa; prima gli disse che suo padre stava male. "Ma mio padre è morto quando io ero piccolo", rispose l'eremita. Allora gli disse che era suo fratello a essere in fin di vita. "Ma io non ho fratelli", rispose l'eremita. Il cavaliere tentò ancora di ingannarlo, dicendogli che un suo lontano zio gli aveva lasciato in eredità un feudo. "Non voglio eredità, tutto ciò che mi serve ora è qui, su questi monti", rispose l'eremita. Il cavaliere s'infuriò, e prese a strapparsi l'armatura di dosso. La pelle rossa e i peli irsuti sotto la corazza spaventarono l'eremita. E quando il cavaliere tolse l'elmo, grande fu il terrore: sotto le sue vesti si celava il Diavolo in persona. L'eremita si rifugiò in un angolo della sua povera casa, piangendo e pregando Dio che lo salvasse. E mentre il Diavolo, urlando e ruggendo come un anilmale infuriato, prendeva a calci le mura coi suoi zoccoli, una luce potente illuminò l'intera valle. In pochi istanti fu il silenzio. L'eremita si alzò, e si fece sulla porta della sua casa: il Diavolo non c'era più, la notte era quieta. Esausto, cadde addormentato, rendendo grazie. Al suo risveglio, si accorse che, durante la sua fuga, il Diavolo aveva lasciato delle tracce: la fessura tra i suoi zoccoli aveva fatto scaturire dal terreno delle rocce enormi e aguzze. Questa è, secondo la tradizione popolare, l'origine dei Salti del Diavolo.

salti del diavolo chiastre


E così il tour estivo continua. Lunedì lascerò Milano e mi ritirerò sugli appennini, ma non prima di aver fatto tappa a Parma per un concerto in Piazzale della Pace, martedì 6 agosto sera, in coppia con l'amico Diego Baruffini.

Rocco rosignoli e diego baruffini


Gli aggiornamenti del blog si faranno con ogni probabilità meno frequenti, ma non cesseranno. E siccome l'Italia sta per chiudere, suppongo che stiate per chiudere anche voi; dunque buone ferie, amici, siate sereni! A presto.

lunedì 29 luglio 2013

Summertour, esordio sudato ed entusiasta

È stato un inizio entusiasmante quello del nostro summertour. Dopo l'anteprima di busking milanese, giovedì 25 ha avuto inizio il tour vero e proprio. È partito da Padova, dagli studi di bluradioveneto, dove giovedì sera Flavio Bilato e Maurizio Calzavara mi hanno intervistato in diretta. In attesa che arrivi il podcast, vi dirò che a Bluradioveneto si respira proprio una buona aria. Me n'ero già accorto dopo i contatti avuti col direttore artistico Alberto Prisco e coi due conduttori. Le tante ore di auto al caldo per arrivare da Milano non mi sono pesate affatto: il discorso è filato liscio per un'ora e mezza, tra gli interventi dei miei ospiti, qualche battuta e tante canzoni. Abbiamo avuto anche l'occasione di parlare del grande Jacques Brel, che Flavio e Maurizio conoscono bene. Un lapsus mi ha fatto dire che Brel è sepolto a pochi metri da Monet; in realtà è sepolto a pochi metri da Gauguin... al liceo il mio prof di arte si dava sempre malato. L'errore non è sfuggito ad Alice che mi ha mandato un messaggio all'istante per avvisarmi. Purtroppo il cell era in carica in un altro studiolo...

flavio bilato maurizio calzavara testuggini bluradioveneto
Flavio Bilato e Maurizio Calzavara


Il ritorno è stato lungo ma senza intoppi. Anziché a Milano, sono andato a Parma. L'indomani mi attendeva una giornata infuocata. Anche come temperatura. Al cinema Edison ho presentato il mio Testuggini nella galleria delle colonne; prima di me inaugurava la sua mostra Carlo Alberto Rastelli, un artista da tenere d'occhio. Sarà che, come certi stupidi uccelli, sono attratto dalle cose colorate, ma ho trovato le sue opere molto d'impatto, sospese tra un pop ostentato e una capacità tecnica notevole.
Il concerto è iniziato all'ora dell'aperitivo, senza spargimenti di sangue o di detersivo, ma con un immenso spargimento di sudore. La galleria delle colonne ha raggiunto una temperatura di circa sessanta gradi; la temperatura e l'umidità padana in quella stanza mi hanno ricordato di quando giravo per bagni turchi nella vana speranza di liberarmi dalla sinusite... comunque sono stato onorato della presenza di alcuni spettatori entusiasti che hanno resistito a oltranza nonostante il caldo infernale e l'orrenda visione di un barbuto capelluto che grondava sudore sui suoi preziosi strumenti artigianali. Si vede che le canzoni piacevano proprio! Grazie, ragazzi e ragazze.

rocco rosignoli testuggini palco cinema edison
Il palco dell'Edison pronto ad accogliermi



Ho accorciato notevolmente la scaletta, perché costringere i presenti nell'ambiente subtropicale era spietato. Finita la presentazione all'Edison, ho salutato tutti quanti e, più sudato che mai, mi sono diretto verso Torrechiara. Al Mulino, laddove ho presentato Testuggini, mi aspettava Gianquinto Vicari per una data estemporanea, fuori dal Testuggini Summertour. Nella prima parte della serata ho presentato le mie canzoni, finalmente nella cornice del Parco della Vigna che il maltempo ci aveva impedito di sfruttare a giugno. Poi, quando i clienti hanno dato a Quinto un attimo di respiro, lui mi ha raggiunto sul palco, dove ha imbracciato la chitarra per cantare le canzoni di De André, che entrambi amiamo tanto. La band di Quinto, le Anime Salve, è da anni una delle più apprezzate cover band del cantautore genovese. E mentre lui cantava, io l'ho assistito come polistrumentista. Ho alternato chitarra, bouzouki, mandolino, concertina.

rocco rosignoli gianquinto vicari testuggini bouzouki de andre creuza de ma


Alla fine abbiamo esulato e ci siamo lanciati in una Wish you were here suonata al mandolino, che a Roger Waters (che mi aveva dato il cambio ed era a Padova a far The Wall) gli saran fischiate le orecchie; ma in fondo dopo 50 anni di rock, se non ti fischiano le orecchie non hai fatto bene il tuo lavoro...

Il prossimo appuntamento è per questo giovedì, il primo agosto: una serata in Biblioteca Civica con la Rigoletto Records. Presenterò Testuggini, e il mio amico Attilio Poletti presenterà Tanto valeva viver come bruti, il nuovo cd dei suoi Eua.

giovedì 25 luglio 2013

In partenza per il summertour: oggi a Padova, domani a Parma

Ed eccoci infine pronti alla partenza: stasera dalle 21 sarò in diretta da BluRadioVeneto, dove Alberto Prisco mi ha invitato per presentare Testuggini. Il programma BluTIme Live sarà condotto da Flavio Bilato e Maurizio Calzavara. Ho già sentito entrambi per telefono e sono persone simpatiche e precise; sono certo che sarà una bella esperienza! Il programma chiuderà alle 22.25, con cinque minuti di anticipo rispetto ai tempi standard, perché dalle 22.30 Jorge Bergoglio parlerà in diretta dal Brasile, e la radio trasmetterà il suo discorso. In tutta la mia vita, non avrei mai pensato di fare da gruppo spalla al Papa!
Anziché tornare a Milano, in nottata farò rotta verso Parma: domani avrò una giornata intensa nella mia città, con ben due concerti. Alle 19 presenterò Testuggini nella Galleria delle Colonne del cinema Edison. Questo storico luogo di aggregazione culturale ultimamente si sta rimboccando le maniche, dando all'arte cittadina la possibilità di esprimersi nei suoi spazi. E così alle 19 accompagnerò l'aperitivo presentando una selezione dei miei brani. Siccome il film che segue (Un'estate da giganti) racconta del passaggio dall'adolescenza all'età adulta, cucirò le canzoni lungo il filo conduttore di questo passaggio; che, per inciso, probabilmente non ho ancora compiuto!


La Galleria delle Colonne già allestita per Testuggini


La mia serata non finirà lì: terminato il concerto, dovrò raccattare rapidamente armi e bagagli e partire alla volta di Torrechiara. Infatti al Mulino, lo stesso posto che ha tenuto a battesimo Testuggini, mi aspetta Quinto, l'oste-cantante, per condurre insieme una serata dedicata a Fabrizio De André. Canterò sicuramente qualche brano da Testuggini, ma il piatto forte della serata sarà la coppia inedita Vicari-Rosignoli, che mi vede nel ruolo di polistrumentista. Avrò infatti con me chitarra, mandolino, bouzouki e concertina, tutto quel che serve per dare ai pezzi di De André quella moltitudine di colori che li contraddistingue.

rocco rosignoli polistrumentista chitarra bouzouki mandolino concertina
I ferri del mestiere



Avevo dato annuncio che nel pomeriggio di oggi mi sarei dato al busking a Padova; non lo farò. Il regolamento comunale di Padova è molto permissivo riguardo alla musica di strada, ma non consente l'uso di amplificazione portatile. Che per voce+chitarra all'aperto è necessaria. Non potendo amplificare nemmeno di un cicinino la mia voce, rischierei di arrivare in radio afono, che non è bello; soprattutto quando a farmi sfigurare seguirà subito il buon Papa Francesco con la sua voce suadente e l'accento latino che piace tanto. Dunque ho deciso di rinunciare al busking padovano; in compenso mi sono dato a quello milanese: martedì pomeriggio, dopo aver prenotato la mia postazione tramite il servizio Strad@perta, dalle 17 alle 20 ho suonato per i passanti davanti al Castello Sforzesco, con l'aiuto di un piccolo ampli a batteria, con cui riesco a dare il giusto sostegno a voce e chitarra! L'ampli è stato un affarone, pagato 17 euro al Mercatino di Baggio. Resa perfetta, durata della batteria di più di due ore... l'acquisto del secolo! Be', insomma, ricomponiamoci; un buon acquisto, dai.

busking milano rocco rosignoli busker cantautore


Non vedo l'ora di rifarlo, magari anche in altre città che non ho ancora visitato...
Avrete presto notizie dei miei movimenti. Vi mando un saluto, e stasera seguite Testuggini su BluRadioveneto!

lunedì 22 luglio 2013

Le recensioni gusciose: Lucidarium, quando la musica antica non invecchia

Che io studi ebraico non è un mistero. Per quanto sia un ateo convinto, attraverso questa lingua ho subito una fascinazione estrema per tutta la cultura che permea l'ebraismo. Una fascinazione intellettuale e non religiosa, per quanto le due cose per il pensiero ebraico non siano così facili da separare. Tra il 2007 e il 2008 ho lavorato come guida al Museo Fausto Levi di Soragna, un posto che amo da impazzire. È stato il lavoro più bello che abbia mai svolto, a parte quello di musicista. E mentre lavoravo lì, mi imbattei in un cd interessantissimo: La Istoria de Purim, dell'Ensemble Lucidarium. Un cd di musica rinascimentale del 2005. Una documentazione, il più possibile fedele, dei canti rituali che accompagnavano la celebrazione popolare di Purim.


Purim è una festa speciale. Si dice che sia il carnevale ebraico, ma associare una festività ebraica a una cristiana non ha molto senso; diciamo che, come il carnevale, è una festa molto amata dai bambini. Ma ciò che celebra è completamente diverso: Purim commemora il salvataggio del popolo ebraico operato da Ester, moglie ebrea del re persiano Achashveròsh, generalmente chiamato Assuero nelle traduzioni. Il consigliere Ammàn voleva lo sterminio degli ebrei ma, grazie all'intervento di Ester, il popolo fu salvato e il malvagio Ammàn ebbe la giusta punizione. In occasione di Purim vengono preparati dei dolcetti squisiti, triangolini di frolla con la marmellata dentro. Prendono il rivoltante nome di “orecchie di Ammàn”, orecchie che vengono amputate al malvagio alla fine della storia. Blè.


La prima pagina del Rotolo di Ester

L'Ensemble Lucidarium riunisce esecutori eccezionali. Spiccano la cantante solista Gloria Moretti, spesso affiancata dalla voce di Viva Biancaluna Biffi, viellista del gruppo; il cantattore e musicista Enrico Fink, che Moni Ovadia ha indicato come suo erede; e Francis Biggi, già membro dei pionieristici Aliamusica e consulente per quel Creuza de ma che tante eredità ha lasciato alla canzone italiana (e al sottoscritto), che in questo disco sfodera viola da mano, viola da penna, cetra e colascione.


Il brano che mi risuona in testa ogni volta che non prendo sonno

La Istoria de Purim è senza dubbio uno dei dischi che ho consumato di più nella mia storia di ascoltatore. E non sono un cultore di musica antica – un ascoltatore senz'altro, ma ascolto veramente di tutto. Al di là dell'aspetto filologico, che altri sapranno valutare ben meglio di me, due sono gli aspetti di questo disco che apprezzo di più: in primis l'esecuzione impeccabile dei musicisti, puliti, precisi, senza sbavature. Spesso nei dischi registrati in presa diretta qualche piccolo errore esiste, e lo si perdona; ma i Lucidarium non perdono mai un colpo, e ciò non va minimamente a danno dell'aspetto emotivo dell'opera. Che è ciò che mi colpisce in secundis: ascolto musica antica da diversi anni, ma nessun disco mi ha emozionato quanto questo. La Istoria de Purim è un'avventura che lascia senza fiato, dalla preghiera iniziale, attraverso le voci intrecciate che cantano Tu dormi, io veglio, alla celebrazione del ciclo stagionale di Fuggi fuggi fuggi, fino al gran finale di Khad Gadya, filastrocca tradizionale di Purim, che Angelo Branduardi musicò e incise trasformandola in uno dei successi più longevi di tutta la discografia italiana, Alla fiera dell'Est. Ma questa è un'altra storia...

Le recensioni gusciose vi danno appuntamento a presto. In questi giorni vi terrò aggiornati sulle novità che si muovono nei postriboli del postrock...

giovedì 18 luglio 2013

Testuggini Summertour!

Ho appena avuto la conferma delle ultime date del Summertour di Testuggini! Partirò dal veneto, con un po' di busking e un'intervista in radio, per poi tornare verso l'Emilia! Posto il testo del comunicato stampa che invierò ormai domattina, che le redazioni a quest'ora son vuote.



Testuggini Summertour
Il tour estivo di Rocco Rosignoli tra strade, radio e terre amiche

Partirà dal Veneto per concludersi su terre amiche il tour estivo di Testuggini, ultima fatica del cantautore Rocco Rosignoli. Giovedì 25 luglio sarà in diretta, fra le 21 e le 22.30, sulle frequenze di BluRadioVeneto (PD). Nel pomeriggio, se il tempo lo permette, Rocco suonerà lungo le strade del centro di Padova, in una location ancora da definire. Ma il 26 luglio, venerdì, sarà già in terra emiliana, e presenterà il cd al cinema Edison di Parma, in orario aperitivo. Giovedì 1 agosto, poi, condividerà il palco della Biblioteca Civica di Parma con gli amici Eua, nella rassegna La Civica Arcadia, targata Rigoletto Records. Ancora a un amico farà da spalla il 6 agosto, sempre a Parma, in Piazzale della Pace. Rocco aprirà il concerto di Diego Baruffini, e canterà un paio di pezzi accompagnato da Diego e la sua band. Il 23 agosto Rosignoli ribadirà il suo legame con l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, esibendosi a Sala Baganza (PR) in occasione della festa ANPI Pedemontana. Il tour si concluderà venerdì 6 settembre all'osteria Oltrevino, in borgo Cocconi, a Parma. L'ultima data del tour coincide con il compleanno di Rocco, che invita tutti a brindare con lui, al suo concerto e al suo Testuggini.



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lunedì 15 luglio 2013

I maestri, capitolo 5: Paul Simon

Molte passioni ti travolgono nell'adolescenza, senza darti preavviso. E senza che tu le comprenda appieno: quando scoprii Simon & Garfunkel, non capivo cosa rendesse Garfunkel tanto importante da figurare allo stesso livello di Paul Simon. Le canzoni le scriveva Simon, e per me la canzone all'epoca era tutto, credevo che un buon songwriting facesse a meno di qualsiasi orpello. Mi sbagliavo e oggi lo so. Il lavoro di armonizzazione delle voci e le capacità di interprete di Art Garfunkel sono uno degli ingredienti che hanno reso Simon & Garfunkel una pietra miliare della musica d'autore. E in più sentite come canta bene Garfunkel da solo.



April come she will è stata una canzone che mi ha folgorato, al pari di poche altre. La prima volta che sentii questo pezzo fu nel film Il laureato; lo registrai, una notte, solo perché sapevo che conteneva canzoni del duo, che conoscevo ancora così poco... da allora avrò visto quel film un centinaio di volte. Lo reputo il film perfetto (dite quel che volete che non cambio idea nemmeno di fronte all'evidenza) e penso che potrei mettermi qui e scrivere tutto il film, scena per scena, dall'inizio alla fine. Come fece Tanguy Viel nel romanzo Cinema. Noiosissimo. Quindi eviterò. Ma sappiate che sono a quei livelli. Sappiatelo.
Poi tutti conosciamo la storia: i due ragazzi han litigato, e ognuno per la sua strada. Simon è rimasto un big perché ha fatto gli album etnici e Garfunkel ha girato il mondo a piedi e infatti è rimasto magrissimo. Però ogni tanto cantano ancora insieme, e tutti e due sostengono che sia perché ci provano gusto. Io personalmente apprezzo molto la produzione solista di Paul Simon; che a me pare che di etnico abbia ben poco, a parte qualche percussione, qualche suggestione. Il songwriting rimane quello, americanissimo, di Paul Simon. Che ha una cosa molto bella: se sei uno schitarratore da spiaggia e ti piace Paul Simon, ti costringe a fare un salto di qualità; perché Simon maneggia la musica non come un letterato che brandisce una chitarra, ma come un musicista fatto e finito. E ha sempre scritto anche dei gran bei testi. Mannaggia a lui. Ma adesso ascoltiamoci questo capolavoro.



Due anni fa (quasi precisi) Paul Simon è venuto a Milano all'Arena Civica che pioveva di brutto. Quando è venuto sul palco ha fatto tornare il sole (erano le nove di sera, ma era metà luglio). Era in tour col disco nuovo. Avrà suonato diciotto chitarre diverse, e poi a un certo punto è venuto fuori con un cappellino di quelli che compri in autogrill a nove euro e novanta, e pareva molto felice del suo cappellino. Anche tutto il pubblico era molto, molto felice, però del suo concerto. Del cappellino boh, era medio. Alla fine è rimasto sul palco da solo e ha fatto The sound of silence voce e chitarra. Il pubblico è saltato tutto in piedi ad ascoltarlo e applaudirlo. Tranne nonno Simpson e i suoi coinquilini del retirement castle che in dieci contro mille urlavano "Seduti!" rovinando l'esibizione di Paul. Come testimonia questo filmato realizzato dal sottoscritto in quell'occasione.


Nel filmato Paul Simon è lontano e lo si vede molto piccolo. Ma lui effettivamente è molto piccolo, tanto che Dylan, che stupisce tutti per la sua bassezza (di statura) sembra uno spilungone al fianco suo.




Una volta a Camden Town trovai un bootleg di un minitour di Dylan & Simon, che avevano fatto insieme nel 1999. Avevo diciassette anni e non capivo un sacco di cose, per esempio che quel disco dovevo prenderlo. Non lo presi (perché a Camden tutto costa un cifro) e ne soffrii a lungo. Ma due-tre anni dopo era già l'epoca di Audiogalaxy, e lo scaricai tutto da lì (o da WinMX, chi si ricorda più). Un capolavoro. Due giganti (?!?) fianco a fianco, che si accrescono a vicenda. E intanto Garfunkel rosicava, che lui i duetti nel '99 se li faceva con Baglioni.

baglioni garfunkel
Non è un fotomontaggio: la prova

Che con tutto il rispetto per Baglioni*, duettare con lui o essere co-protagonista con Bob Dylan son due cose diverse. Quindi alla fin fine torno dell'idea che avevo a 15 anni: a che ti serve Art Garfunkel se hai la fortuna di essere Paul Simon? Ti si piglia mezza paga e ti fa pure sembrar più basso!
Ovviamente scherzo. Garfunkel è un ottimo cantante, che purtroppo dopo il divorzio da Paul non ha trovato autori all'altezza dell'ex collega, che valorizzassero le sue doti e il suo percorso. Ed è anche stato autore di un brano-simbolo del duo, quel Bridge over troubled water che oggi Simon esegue anche da solo.
Ma mi sono dilungato più del solito. Quindi chiudo il post e vi mando un saluto. A presto con nuovi maestri! Ce n'è ancora, ce n'è eccome...





*Che fa dichiaratemente del pop; ma almeno lo fa bene, cazzo! A suonare se la cava, sa cantare e sa far spettacolo.