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mercoledì 11 settembre 2013

Inti Illimani, 1973-2013: 40 anni di memoria

L'undici settembre 1973 il generale Pinochet prese il potere in Cile con un colpo di stato. Durante il golpe militare Salvador Allende, il primo presidente marxista eletto democraticamente nella storia, dopo aver combattuto fino all'ultimo, perdeva la vita, probabilmente suicidandosi per non essere preso e torturato. In quel momento, gli Inti Illimani, famoso gruppo cileno, si trovavano in tournèe proprio in Italia. La tragedia avvenuta nel loro paese li costrinse all'esilio, perché la loro posizione politica era ben nota. Il nostro paese divenne per questi musicisti una seconda casa. Vissero in Italia fino al 1988, e qui si fecero conoscere, amare, rispettare, ammirare dal grande pubblico.
A quarant'anni da quel terribile 11 settembre, la mia piccola città, Parma, ha ospitato un concerto di questo gruppo, portatore di una memoria enorme, e di un'esperienza irripetibile e ricchissima. Il Comitato Antifascista è riuscito a portare gli Inti Illimani qui, durante una serata di commemorazione dedicata a Salvador Allende.

comitato


La serata è stata aperta dal mio amico Francesco Pelosi. Accompagnato dagli Emily, ha presentato quella che è la loro ultima opera, i Cantari della Guerra Silenziosa, ispirati all'opera del peruviano Manuel Scorza.
Poi sul palco è salito Jorge Coulòn, leader dell'attuale formazione degli Inti Illimani, per una breve intervista con Maurizio Chierici. Il concerto, ha detto Coulòn, nelle intenzioni del gruppo non sarebbe stato un concerto per nostalgici, perché la nostalgia può essere un male; ma un concerto per la memoria.
Io sono andato al concerto pensando di essere coinvolto più dal valore storico del gruppo che dalla loro musica, come tante volte mi è successo ascoltando gruppi di lungo corso. Mi sbagliavo di grosso: gli Inti Illimani sul palco sono di un'intensità rara, nonostante l'età ormai avanzata (o forse anche grazie a quella, tre quarti e più della loro vita li hanno trascorsi sul palco).

inti illimani parma 10 settembre 2013
Le foto fatte col cellulare non rendono molto, ma tant'è...


L'emozione è stata tale che in un paio di momenti mi è venuta la pelle d'oca, in particolare quando il gruppo ha eseguito la propria versione di Arriba quemando el sol, il famoso brano della loro conterranea Violeta Parra. Posto qui la versione originale, data 1975.


Parma ha saputo dare un forte abbraccio a questo storico gruppo: il pubblico era commosso, felice, entusiasta. La città ha saputo dare il giusto valore a questo quarantesimo anniversario, e agli ospiti d'eccezione che hanno voluto condividerlo con lei. I miei complimenti vanno all'organizzazione, il Comitato Antifascista ha saputo creare un evento ottimo, di sicura risonanza, e ricco di contenuti che non mi possono lasciare indifferente. Cercherò di raccogliere l'invito di Jorge Coulòn, esercitando la memoria senza scadere nella nostalgia. Ma per il momento mi lascio sopraffare ancora un po' dalle emozioni della serata.

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