Pagine

venerdì 13 settembre 2013

Muore Otto Sander, angelo per Wim Wenders

Ieri sera è venuto a mancare un grande attore: Otto Sander, tedesco, interprete de Il cielo sopra Berlino di Wenders, e del suo seguito Così lontano, così vicino. Generalmente ignoro notizie di questo tipo, non sono incline alla commozione collettiva, né alle celebrazioni del defunto del giorno, che suonano sempre un po' false. Appunto per questo stavolta mi sento di trasgredire alla mia regola.

otto sander cassiel

Il cielo sopra Berlino è stato un film importantissimo per me. Lo vidi in un periodo della mia vita in cui avevo uno sfrenato bisogno di studiare tutto ciò che trovavo interessante: per quel film fu così. Ingurgitai manuali di angelologia, stradari berlinesi, manuali di cinema; ripassai i testi di storia contemporanea, spesi ore e ore a guardare e riguardare il film, cercando di cogliere i non detti, i simbolismi, le citazioni. Ancora non studiavo l'ebraico, avrei iniziato poco dopo, capendo molto dei nomi angelici, e del debito cabalistico che aveva l'approccio alla figura degli angeli scelto da Wenders. Sviluppai un forte affetto per quella pellicola e per i suoi personaggi. Su tutti, il più capace di attirare la mia attenzione non era Damiel, l'angelo protagonista, che sceglie di diventare uomo; ma Cassiel, l'angelo del silenzio e della solitudine, figura immobile e dolorosa, simbolo di un'incomunicabilità sicuramente individuale, ma anche della Germania intera, una nazione divisa da una ferita profondissima incarnata in quel muro che gli angeli attraversano di continuo, ma da impotenti spettatori.
Questa condizione è ben rappresentata dalla sequenza che inizia ai 3'39" di questo video, che non posso incorporare per restrizioni di youtube. Incapace di salvare un suicida, l'angelo Cassiel si lancia dalla Vittoria Alata; il suo tuffo diventa un volo tra la disperazione di una città, per approdare fino agli orrori della storia stessa. Il volto di Otto Sander scandisce queste immagini con il suo sguardo tra l'attonito e l'imperturbabile. E ci regala un'emozione intensa; per me, una delle più intense che il cinema mi abbia trasmesso. E per l'intensità di quell'emozione sarò sempre grato a Cassiel, e a Otto Sander, che gli ha dato il suo volto.
Il mio rapporto col tempo è cattivo. Avverto che gli anni passano anche da questo: che i personaggi epocali che vengono a mancare stanno smettendo di essere quelli di riferimento della generazione dei miei genitori, e cominciano a essere i miei. Ma ricordiamo la canzone di Nick Cave scritta per Così lontano, così vicino:

Do not grieve at the passing of mortality,
for life's but a thing of a terrible gravity


trad: Non addolorarti per il passaggio della vita mortale,
perché la vita non è che una cosa di una gravità terribile.

Nick Cave, Faraway, so close





otto sander cassiel
Otto Sander, 1941-2013

Nessun commento:

Posta un commento