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lunedì 25 novembre 2013

E così portammo Max Manfredi a Parma...

Venerdì 22 novembre la Rigoletto Records ha ospitato un evento magnifico. Max Manfredi è venuto a Parma, dove ha fatto un concerto e un incontro-intervista, entrambi organizzati dalla nostra associazione. L'intervista l'ho condotta io. Ed è stata dura: nonostante sia in contatto diretto con Max da anni, e nonostante lui sia una persona che sa mettere a proprio agio l'interlocutore, davanti a lui provo sempre un briciolo di timore reverenziale. Perché Max Manfredi è un mio maestro, uno che ha avuto una profonda influenza su ciò che scrivo. E vi dico la verità, mentre lo intervistavo mi tremavano le ginocchia.
L'evento è iniziato alle 18.30, all'Oratorio Novo della Biblioteca Civica di Parma, covo della nostra associazione. Nel pomeriggio, gli amici del quotidiano Rosso Parma, per lanciare l'evento, avevano pubblicato un'intervista inedita, realizzata da me pochi giorni prima. Potete leggerla cliccando sull'immagine.

rosso parma intervista inedita a max manfredi

All'Oratorio Novo, senza microfoni, in una chiacchierata con il pubblico, Max Ha ripercorso le tappe della sua carriera, dagli esordi al Tenco degli anni '80, passando per le sue collaborazoni più famose (Edoardo De Angelis, Fabrizio De André), fino ad arrivare al suo presente, e al progetto Dremong, per cui sta con successo sfruttando una tecnica di crowdfunding via internet.

rocco rosignoli e max manfredi

Una parte importante dell'intervista è stata occupata dalla produzione letteraria di Max Manfredi. Gli ho rivolto alcune domande riguardo al suo Trita provincia, un romanzo del 2003 (acquistabile in questi giorni tra i premi del crowdfunding); e sul suo libro dei Limerick, scritto nel 1994 assieme a Manuel Trucco, di cui Max ha concesso anche una spassosissima lettura al pubblico presente in Oratorio Novo. Max per la lettura ha usato la mia copia del libercolo: quando me l'ha reso, il volumetto portava la sua firma, e un Limerick improvvisato che mi vedeva protagonista... a quel punto io, che a conti fatti di Max Manfredi sono un fan, "a iò pissè pr'aria" (espressione idiomatica parmigiana che può essere tradotta con "mi sono compiaciuto non poco").

limerick autografo di Max MAnfredi

Dopo l'incontro ci siamo spostati verso la Giovane Italia, dove Max Manfredi avrebbe suonato, accompagnato da Fabrizio Ugas e Matteo Nahum. Prima del concerto ci siamo concessi una cena direi trimalchionica, ricca di cibo, chiacchiere, convivialità della più sana.

maestri a confronto
Essendo a Parma, assieme ai tortelli d'erbetta,
al prosciutto e al vino rosso
non poteva mancare lo spirito di Giuseppe Verdi...


Il concerto che è seguito è stato lo sfoggio di bravura di un fuoriclasse, accompagnato da due musicisti eccezionali. La partecipazione del pubblico è stata abbondante, religiosa, entusiasta, nonostante la forte concorrenza di Battiato che proprio la stessa sera suonava al Teatro Regio. Una risposta così forte da parte della città ci fa sperare che abbia davvero senso progettare eventi come quelli che stiamo portando avanti con Rigoletto Records. E ringraziamo per la sua collaborazione il Circolo Giovane Italia, che ci sta dando un appoggio enorme in questo autunno così ricco; ringraziamo anche il quotidiano Rosso Parma, di certo la più virale tra le testate locali, che ci ha sostenuti pubblicando l'intervista inedita a Max; e ringrazio personalemnte Ugo Cattabiani, mente della Rigoletto Records, Alessandro Casappa, che è sempre lì quando serve aiuto, e Alberto Padovani, che senza di lui gli incontri in Civica sarebbero solo un sogno. Ringrazio Max Manfredi, Fabrizio Ugas e Matteo Nahum, che ci hanno regalato l'emozione di un concerto unico. E soprattutto ringrazio chi è venuto: serate del genere riescono grazie al pubblico. Grazie davvero, rendete realtà un piccolo sogno di provincia!

fabrizio ugas max manfredi matteo nahum

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