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lunedì 4 novembre 2013

Rebi Rivale e Rigoletto Records uniti nelle emergenze d'autore

Cosa io pensi di Rebi Rivale l'ho già detto e ripetuto su questo blog. Premettiamo che io sono antipatico e snob, e i miei amici mi odiano perché tutte le volte che mi chiedono un parere glielo do, schietto e sincero come una birra baffuta. Ma la mia schiettezza da baffo d'oro permane anche quando qualcosa/qualcuno mi piace sul serio: insomma, non sono uno dai facili entusiasmi, ma quando uno spacca, spacca. E Rebi Rivale spacca. Cazzo, se spacca.
Le sue canzoni mi piacciono talmente tanto che perfino io, che di solito analizzo sempre tutto, faccio fatica a capire perché. Di sicuro la sua voce gioca un ruolo fondamentale nella comunicatività viscerale che possiedono le sue composizioni, di sicuro il peso e la profondità dei temi che tratta anche. Sa scrivere i testi, sa abbinare le note giuste alle parole. Ma se fosse solo questo, così ne conosco almeno altri venti, di "emergenti". Rebi Rivale ha qualcosa che non so cos'è, ma che la rende un'artista che spacca di brutto.

rebi

Sabato 2 novembre 2013 a Parma abbiamo avuto la fortuna di ascoltarla dal vivo. Ma come è arrivata Rebi Rivale a Parma? Presto detto: un paio di mesi la mia amica Giovanna Dazzi ha scritto a me e Ugo Cattabiani, chidendoci se, con la Rigoletto Records (associazione di cui lei è vicepresidente), potevamo organizzare una data per una sua amica friulana, bravissima, per cui lei e suo marito Christian Pascelupo avevano arrangiato un brano. "Si chiama Rebi Rivale", diceva rapidamente nella mail... ma la fama di Rebi, e la sua bravura, l'avevano già preceduta. A luglio l'avevo quasi per caso sentita cantare dal vivo e ne ero rimasto abbagliato.
Ugo ha trovato immediatamente ospitalità presso La Giovane Italia, storico locale dell'Oltretorrente di Parma, polo culturale e sacca di resistenza all'interno di una città che non lascia molto spazio alla musica dal vivo ("Parma è un buco nero, è uno di quei posti dove sai che non ci suoni mai", mi diceva proprio ieri pomeriggio Massimo Zamboni, che suona parecchio e dappertutto). Ma se a Parma si suona poco c'è un motivo secondo me, ed è che la musica promossa a Parma è sempre stata storicamente la lirica. Mica perché i parmigiani hanno il cuore di sasso e odiano la musica. Anzi, sabato sera hanno proprio dato prova del contrario: il pubblico ha partecipato numeroso al concerto di Rebi, che è un'autrice dalla composizione non immediata, con contenuti corposi. E ha ascoltato le sue parole in assoluto silenzio, rapito dalla sua voce e dall'atmosfera creata dal suo trio (Rebi voce e chitarra, Ornella Tusini alla chitarra classica, Davide Sciacchitano al contrabbasso). Silenzio che, da tradizione, veniva rotto soltanto dagli applausi. Abbondanti, lunghissimi, sentitissimi. E questo mi dimostra, per l'ennesima volta, che dare spazio alla musica di qualità ripaga.

rebi rivale trio

Spero che Rebi e i suoi musicisti siano stati felici della serata almeno la metà di quanto lo siamo stati noi di Rigoletto Records. A chi mi legge e sabato non c'era, ricordo che Rebi Rivale è uscita a luglio con un cd dal titolo Emergenze. Lo sto ascoltando mentre scrivo, e vi consiglio di procurarvelo, perché Rebi Rivale è troppo in gamba per non sostenerla. Si trova in vendita anche online. Fateci un pensiero.

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